lunedì 30 marzo 2015

Risposta a Franceschini

Alcune rapide considerazioni sull'intervento di Franceschini di stamani: 

1- Ha fatto finta che la sua intervista a La Nazione di venerdì (con le parole pesanti nei confronti dei lavoratori Coop) non sia mai esistita. Grave, arrogante e significativo. 

2- Sul 25 Aprile sta dando per scontate le aperture dei negozi quando invece il nostro integrativo (e l'azienda stessa nel suo ultimo comunicato stampa) dice chiaramente che queste sono possibili solo in casi ECCEZIONALI (l'eccezionalità in questo caso qual è, un banalissimo sabato?) e solo se prima CONTRATTATE. Ad oggi ci risulta che nessun delegato dei negozi Coop di Livorno abbia né contrattato né dato l'ok per le aperture, quindi chi ha deciso? Lui forse? Per tutti noi? No, non funziona così. Serve l'ok dei delegati dei negozi. Che ad oggi non c'è.

3- Il discorso sulla volontarietà non ci basta. Se fosse onesto (e soprattutto se sapesse come funzionano le cose in un posto di lavoro) saprebbe che non si tratta purtroppo di una facoltatività piena e reale, perché scatterebbero le solite illegittime pressioni di sempre sui dipendenti per farli lavorare e qualcuno cederebbe a queste pressioni. Con i negozi chiusi questo rischio per i lavoratori non ci sarebbe. Il sindacato ha il dovere di TUTELARE i lavoratori dal rischio, non quello esattamente contrario di ESPORLI DELIBERATAMENTE a quel rischio. A maggior ragione se hai un contratto aziendale che te lo consente.

4- La supercazzola tipo "Il 25 Aprile è importante MA va bene che la Coop apra i negozi" noi ovviamente la rispediamo al mittente. Le parole le porta via il vento, i fatti sono l'unica cosa che conta. Il solo fatto sindacale concreto possibile è dire no alle aperture dei negozi per il 25 Aprile. Da questa intervista invece emerge che secondo lui l'unica possibilità residuale che hanno i delegati dei negozi è solo vigilare sulla facoltatività. Non è così e quindi ripetiamo la domanda: chi ha dato l'ok per queste aperture? Senza l'ok dei delegati non sono possibili, punto.

5- L'invito ad andare in piazza anziché a fare la spesa scarica ipocritamente tutto il problema solo sul cliente, ben sapendo che tanto qualcuno a fare la spesa ci andrà e quindi in sostanza legittimando queste aperture per poi lavarsi la coscienza andando in piazza a festeggiare una data che poco prima da sindacalista complice hai consapevolmente svenduto per l'assenza del coraggio (anzi, della volontà) di opporti all'azienda.

Insomma, se era una conferenza stampa per rimediare, Franceschini ha fatto peggio. Dimostriamogli che rappresenta solo se stesso e non i lavoratori Coop. La battaglia non è finita, anzi è appena iniziata. Giù le mani dal 25 Aprile.

Coordinamento Usb Unicoop Tirreno Livorno - 30 marzo 2015

venerdì 27 marzo 2015

Coop aperte il 25 Aprile: quando la toppa è peggiore del buco. E intanto il segretario Cgil approva...



Stentiamo a crederci, ma l'hanno scritto davvero. Unicoop Tirreno ha risposto alle polemiche sui negozi aperti il 25 Aprile dicendo che loro credono nei valori della festa della Liberazione MA, siccome quest'anno cade di sabato, rimarranno aperti in quanto giorno importante per raggiungere "vendite e ricavi" (testuale). Come dire, in pratica, che in passato sono sempre rimasti chiusi solo perché capitava in giorni con basse vendite, e non certo per una scelta etica (come invece scrivevano sui giornali con la ipocrita campagna pubblicitaria "Chiusi per scelta"). Un concetto disgustoso, questo del legare l'apertura al giorno altovendente, di cui i nostri dirigenti dovrebbero solo vergognarsi.
Che misero ragionamento è infatti quello secondo cui una festa come la Liberazione si rispetta solo se cade in giorni in cui le vendite sono basse, ma invece si può ignorare se l'incasso che si prevede è alto? Per giustificare questa apertura hanno praticamente ammesso senza troppi problemi che prima vengono i guadagni, e dopo (forse) i valori. Quei valori che la nostra azienda sta perdendo ogni giorno di più, smascherando tutta l'ipocrisia di quella retorica costruita sull'ormai da tempo inesistente concetto di "distintività cooperativa".

Ma l'ipocrisia non finisce qui. Sul concetto della volontarietà abbiamo già spiegato nel nostro precedente comunicato che anche per altre festività passate è accaduto che all'inizio venivano introdotte con cautela attraverso il principio della facoltatività, ma poi puntualmente dall'anno successivo diventavano aperture fatte passare come "normali". Un modo, insomma, per far digerire piano piano ai lavoratori quello che in sostanza è semplicemente l'abbattimento di un muro che prima pareva essere inattaccabile.

Infine vogliamo porre l'attenzione anche su un altro passaggio importante della nota aziendale. La Coop dice che quelle date sono escluse "se non diversamente contrattate in casi eccezionali". Ecco, con chi l'hanno contrattata questa apertura? C'è un accordo? Un verbale? Un'intesa? Un patto? Cosa dicono Cgil-Cisl-Uil (organizzazioni firmatarie dell'integrativo aziendale il cui consenso è a questo punto necessario e decisivo per dare l'ok a questa apertura)?      
Una risposta a queste domande ci arriva dall'intervista odierna del quotidiano La Nazione al segretario livornese della Filcams-Cgil Franco Franceschini il quale, tra i soliti banali luoghi comuni tipo "se c'era Esselunga..." e altri concetti anti-lavoratori tipici del suo noto stile da sempre smaccatamente aziendalista, sostanzialmente legittima questa apertura tirando fuori discorsi sulla positiva (per lui) monetizzazione di questa giornata e dicendo (come già altre mille volte in passato) che praticamente dobbiamo ringraziare che lavoriamo. Non una parola sui valori del 25 Aprile, non una frase sulla deriva selvaggia delle aperture festive nel commercio. Se non lo conoscessimo bene da anni, ci stupiremmo del suo presentarsi senza pudore come il portavoce dell'azienda anziché come un sindacalista. Fortunatamente pare che alcuni suoi delegati Cgil nei negozi la pensino diversamente e siano intenzionati a prenderne ufficialmente le distanze attivandosi per dire no a questa apertura, vedremo.

Come Coordinamento Usb confermiamo l'intenzione di opporci a questa decisione aziendale e invitiamo tutti i colleghi e colleghe a far sentire la propria voce per comunicare il rifiuto a lavorare. Tanti lavoratori Coop hanno già espresso la propria contrarietà e registriamo anche alcune importanti prese di posizione in città alle quali speriamo se ne aggiungeranno altre che possano far cambiare idea all'azienda. Giù le mani dal 25 Aprile.

Coordinamento Usb Unicoop Tirreno Livorno - 27 marzo 2015

mercoledì 25 marzo 2015

Il 25 Aprile non si tocca!


Apprendiamo dal sito aziendale che la Coop ha deciso di tenere aperti per la prima volta a Livorno tutti i negozi della città (tranne l'ipermercato di Porta a Terra) nella data del prossimo 25 Aprile. Si tratta di una decisione per noi inaccettabile contro la quale ci batteremo con ogni mezzo possibile e con tutte le nostre forze. 

Il prossimo anniversario della Liberazione sarà il 70esimo (1945-2015), e proprio in questo anno la Coop in pompa magna sta festeggiando anche i suoi 70 anni dalla fondazione di quella che allora si chiamava "La Proletaria". Ci piacerebbe sapere cosa penserebbero oggi quei fondatori della cooperativa di questi nostri attuali dirigenti che, proprio nel 70esimo anniversario (della Liberazione e della Coop), cancellano autoritariamente quello che è sempre stato un punto fermo sancito anche dal Contratto Integrativo Aziendale: la chiusura dei negozi il 25 Aprile. Si tratta, tra l'altro, della stessa azienda che nel recentissimo passato ha comprato paginate intere dei quotidiani con la campagna "Chiusi per scelta", ma che oggi invece scopre che questa data non è più importante come prima. Una data che è un pilastro della storia del nostro paese e che non possiamo accettare che venga abbattuto in nome del consumo che non guarda in faccia niente e nessuno.  
     
           
Ovviamente la nostra posizione non si limita alla questione del 70esimo anniversario. In primo luogo perché il 25 Aprile per noi non si tocca né ora né mai, e poi perché gradualmente le giornate di lavoro festivo che ci stanno rubando sono sempre di più. Ogni anno ne aggiungono una, e se non poniamo un argine arriveranno a chiederci nei prossimi anni magari anche il 1 Maggio o altre date importanti. Di giorni "rossi" ne lavoriamo già tanti (Epifania, Patrono, 2 Giugno, 1 Novembre, 8 Dicembre...), ma di fronte a chi abusa della nostra disponibilità è necessario attivarsi per fermare una deriva che altrimenti sarebbe inarrestabile.        
 
Questa battaglia dobbiamo farla ora, perché se la perdiamo poi non la recuperiamo più. L'appello è quindi per tutti i colleghi e le colleghe: salviamo il 25 Aprile. Nei prossimi giorni rifiutiamoci di lavorare in quella data quando ce lo chiederanno visto che è un nostro diritto e visto che (lo ricordiamo) si tratta di un giorno contrattualmente già pagato in qualsiasi caso, ma non fermiamoci lì. Dobbiamo convincere anche quei colleghi dubbiosi (crediamo e speriamo pochissimi) a non lavorare, perché l'obiettivo questa volta non è solo garantire la facoltatività, bensì far rimanere chiusi i negozi. E il motivo è molto semplice. Tutti sappiamo purtroppo che la prima volta che c'è la novità di una apertura che prima non c'era nasce malumore, ma poi ci si abitua a tutto e nei prossimi anni l'apertura diventerebbe di routine con l'azienda che girerebbe illegittimamente tra i reparti a dire che "sì è facoltativo ma se apriamo qualcuno dovrà lavorare". Quindi il 25 Aprile va salvato ora, quest'anno, perché altrimenti poi non lo recuperiamo più. È una battaglia importante, una nostra battaglia. Di difesa di un qualcosa che abbiamo e non dobbiamo perdere. Basta veramente poco, non c’è neanche bisogno di scioperare: è sufficiente rifiutarsi di lavorare, è sufficiente dire “il 25 Aprile no”.    
                         
Manca un mese, l'Usb giorno per giorno farà di tutto per impedire questa apertura, fino alla costituzione di presìdi di protesta fuori dai negozi il giorno dell'apertura se questa verrà confermata. I lavoratori con dignità e tenacia saranno insieme a noi. Giù le mani dal 25 Aprile.      


Coordinamento Usb Unicoop Tirreno Livorno - 25 marzo 2015