mercoledì 27 settembre 2017

Comunicato del 27 settembre 2017

Si è tenuto questo pomeriggio l'incontro tra Usb e Unicoop Tirreno per il monitoraggio del piano triennale e dell'applicazione dell'accordo del giugno scorso. Ecco il nostro resoconto per punti.

CHIUSURE/CESSIONI DI NEGOZI
La cooperativa ha ammesso ritardi e difformità nell'applicazione del piano iniziale previsto, dovute sia al fallimento di trattative per la cessione ad altri operatori dei negozi interessati, sia a cambiamenti intervenuti sugli indicatori economici di questi punti vendita. Su questo tema fin dal primo giorno siamo vigili nel monitorare le destinazioni dei lavoratori impiegati nei negozi in questione e abbiamo chiesto miglioramenti nella gestione laddove questa ha presentato criticità.

STIME DI BILANCIO
Le stime per il bilancio 2017 sono peggiori rispetto a quanto preventivato, ma comunque in linea con gli obiettivi fissati nell'accordo di prestito sottoscritto con i soggetti finanziatori (i cosiddetti "covenant"). Le vendite fanno registrare miglioramenti nel territorio della Toscana, mentre il Lazio su questo aspetto al momento fa più fatica.

SEDE
Il confronto sulla sede di Vignale ha riguardato il tema della Cassa Integrazione e dei trasferimenti nei negozi, su cui l'azienda ha annunciato l'intenzione di procedere in maniera autoritativa. La nostra risposta è stata che in questo modo esiste il rischio di contenziosi giudiziari. Altri argomenti affrontati sono stati quello della logistica e della gestione del lavoro in somministrazione e della formazione. Un incontro apposito sulla sede verrà comunque calendarizzato a breve.

CONTRATTI DI SOLIDARIETÀ
Ad oggi l'azienda non ha ancora applicato lo strumento dei Contratti di Solidarietà previsto dall'accordo di giugno, per una serie di motivi tra i quali citiamo qui solo le ristrutturazioni di alcuni punti vendita che quindi hanno avuto bisogno di più ore di lavoro, e la necessità di un preventivo smaltimento delle pregresse flessibilità positive accumulate dai lavoratori.

ESTERNALIZZAZIONI PESCHERIE
Sul tema della cessione delle pescherie in alcuni punti vendita Unicoop Tirreno ha precisato che questa decisione non andrà ad ingrossare il numero degli esuberi già definito dall'accordo di giugno. Abbiamo manifestato la nostra contrarietà su un fenomeno che purtroppo riguarda tutta la Grande Distribuzione Organizzata e che ha come fine l'abbassamento del costo del lavoro, e sul quale la cooperazione dovrebbe invece praticare la propria distinitività.

CAMPANIA
La situazione drammatica dei due negozi campani destinati alla chiusura (Napoli Arenaccia e Santa Maria Capua Vetere) è stata da noi affrontata in maniera decisa dato che il destino di 108 dipendenti pare sia appeso a un filo. Insieme ad una delegazione di lavoratori campani che ci ha raggiunto all'incontro, abbiamo messo Unicoop Tirreno di fronte alle sue responsabilità e chiesto il suo impegno a farsi soggetto promotore per trovare una soluzione con le altre cooperative (tra le quali una è proprietaria degli immobili che ospitano i due negozi) e con le istituzioni. Se questo non produrrà risultati, ci mobiliteremo con tutte le nostre forze per salvare i posti di lavoro.

TERRITORIO LIVORNESE
L'intenzione della cooperativa è quella di rivedere nel corso del 2018 la sua presenza a Livorno attraverso un piano che dovrebbe prevedere tra le altre cose una nuova apertura nei quartieri nord e la riduzione della metratura dell'ipermercato di Fonti del Corallo. Al momento però non esiste concretamente nessun progetto al riguardo.

TERRITORIO VITERBESE
Desta preoccupazione la chiusura dello storico negozio di Vallerano. Ad oggi i dipendenti non conoscono ancora la loro nuova sede lavorativa. Abbiamo chiesto un urgente incontro territoriale per capire quali saranno le ricadute occupazionali sul territorio.

USCITE VOLONTARIE
Ad oggi in tutto hanno già definito le dimissioni con incentivo 109 lavoratori, così suddivisi: 91 nei negozi e 18 in sede. Altri 56 hanno manifestato interesse ad uscire volontariamente e sono in corso i colloqui.

Questo resoconto è solo una sintesi, per i dettagli siamo come sempre a disposizione.

Usb Unicoop Tirreno
27 settembre 2017





mercoledì 10 maggio 2017

Usb sottoscrive l'ipotesi di accordo con Unicoop Tirreno: salvi tutti i posti di lavoro e tutelata anche la parte economica



Negli incontri dell'8 e 9 maggio Usb ha chiesto a Unicoop Tirreno risposte certe in merito alla situazione che ci preoccupava moltissimo a causa della poca chiarezza dimostrata a più riprese dall'azienda.

In particolare abbiamo chiesto che, qualora al termine del piano fossero ancora presenti esuberi di personale sia sulla sede sia sui negozi, la cooperativa non procederà con licenziamenti unilaterali ma riaprirà il confronto con le organizzazioni sindacali. Unicoop Tirreno ha messo nero su bianco la piena disponibilità in tal senso e lo riteniamo un risultato non da poco per la tutela di tutti i posti di lavoro.

Abbiamo inoltre chiesto ancora una volta una diversa articolazione dei provvedimenti sul Contratto Integrativo Aziendale, in modo da ridurre nel complesso l'intervento economico sui lavoratori e da impostarlo su criteri di maggiore equità. Anche su questo aspetto la cooperativa ha recepito le nostre richieste.

Siamo quindi giunti ad una ipotesi di accordo che, grazie al lavoro svolto in questi mesi da Usb al tavolo di trattativa, contiene elementi importanti a tutela dell'occupazione e dei salari. Elementi che erano alla base degli obiettivi che insieme ai lavoratori ci eravamo posti, anche se ovviamente sarà necessario non abbassare la guardia nei prossimi mesi e per tutta la durata del piano triennale.

Per questi motivi Usb firma l'ipotesi di accordo con Unicoop Tirreno. Nei prossimi giorni andremo a consultare i lavoratori nei negozi e nella sede centrale.


Usb Commercio     
9 maggio 2017

venerdì 5 maggio 2017

Preoccupazione per il futuro, sui licenziamenti chiederemo garanzie all'azienda già dal prossimo incontro

Dopo l'apertura delle procedure ex Legge 223/1991 da parte di Unicoop Tirreno, come Usb riteniamo necessario fare il punto della situazione nella trattativa.
Se è vero, come è vero, che per adesso le uscite di lavoratori dall'azienda saranno solo su base volontaria, siamo preoccupati per ciò che accadrà al termine del piano di risanamento.
Il motivo di questa nostra preoccupazione è che ad oggi Unicoop Tirreno non ha ancora spiegato esaustivamente come intende riportare almeno in pareggio un bilancio che da anni risulta pesantemente in perdita. La trattativa si è concentrata tutta sugli interventi che verranno messi in campo solo nei confronti delle tasche dei lavoratori (ammortizzatori sociali + eventuali tagli all'integrativo), ma sul resto assistiamo al poco o niente riguardo ai necessari interventi concreti sulle altre voci negative che nel bilancio pesano come macigni.

All'inizio di questa trattativa ci presentammo al tavolo con molta fiducia nella possibilità, grazie anche al nostro contributo, di giungere agli obiettivi prefissati di zero licenziamenti coatti (né ora né mai) e maggior tutela possibile degli stipendi secondo principi di equità sociale. Oggi quella fiducia sta pian piano venendo meno, ma di certo non ci arrendiamo. I lavoratori ci chiedono di rimanere al tavolo con serietà per cercare soluzioni e per continuare a perseguire con determinazione gli obiettivi suddetti.
A questo proposito, nel prossimo incontro chiederemo garanzie a Unicoop Tirreno sul fatto che al termine del piano, se gli esuberi non saranno stati riassorbiti, NON procederanno con licenziamenti unilaterali ma sarà riaperto il confronto sindacale.

Per quanto riguarda gli attacchi che stiamo subendo dalle altre organizzazioni, riteniamo (come ci hanno chiesto i lavoratori nelle assemblee) che tutti i sindacati dovrebbero remare nella stessa direzione. La direzione della tutela di un bene troppo prezioso per essere perso: il lavoro e il salario.

Usb Commercio
5 maggio 2017

sabato 22 aprile 2017

Usb rompe gli indugi



Usb rompe gli indugi nella trattativa Unicoop Tirreno
I lavoratori occupano per protesta una sala soci Coop

Nella sala soci Coop di via Laurentina a Roma i lavoratori chiamano il Direttore Generale Piero Canova ad un confronto.

Ennesimo incontro inutile nella trattativa Unicoop Tirreno. Continuiamo ad assistere ad un balletto pericoloso che sta mettendo a rischio occupazione e salario, oltre ad avere un costo esorbitante dato che ad ogni incontro si muovono decine e decine di delegati a spese dei lavoratori.

Oggi abbiamo ricevuto un dato eloquente: per salvaguardare l'indennità di funzione di un numero di lavoratori pari a circa il 5% di tutto il personale Unicoop Tirreno, si rischia di penalizzare indistintamente tutta la forza lavoro. Questa trattativa è la metafora del tipico sistema Italia: pagano solo i più deboli e i privilegi della casta rimangono intoccabili.

Davanti all'inaccettabile tira e molla dell'azienda e di Cgil-Cisl-Uil, e all'ulteriore paventata disdetta unilaterale dell'integrativo e il rischio di licenziamenti, Usb (in attesa dell'incontro di venerdì prossimo) al fianco dei lavoratori occupa per protesta la sala soci del negozio romano di via Laurentina e chiede al Direttore Generale Canova un tempestivo incontro in cui ci garantisca il nostro obiettivo dichiarato da sempre: zero licenziamenti e tutela del salario di chi in questa crisi non ha colpe.

Usb Commercio       
22 aprile 2017

mercoledì 12 aprile 2017

La trattativa si complica



Si complica la trattativa Unicoop Tirreno: nessuna garanzia sull'equità di trattamento dei lavoratori

Passi indietro nella trattativa per la crisi aziendale di Unicoop Tirreno. Dopo tre mesi e mezzo e 9 incontri, la cooperativa continua a portare solo parole e zero certezze. 

L'unico dato nuovo emerso stamani è l'apertura della procedura di mobilità per le uscite volontarie, peraltro senza precisare l'entità degli incentivi previsti per l'esodo. 

La giornata di oggi ci consegna inoltre l'idea, condivisa da Unicoop Tirreno con le altre organizzazioni sindacali, di creare un meccanismo progressivo di sospensione delle parti economiche dell'integrativo che, sommandosi agli effetti degli ammortizzatori sociali, impatterebbe pesantemente sugli stipendi di fascia medio-bassa. 

Ricordiamo che Usb, per salvare tutti i posti di lavoro, ha sempre dichiarato la propria disponibilità a sacrifici, A PATTO CHE i primi a sacrificarsi fossero i dirigenti e i vertici aziendali, oltre al taglio netto dei tantissimi sprechi e costi inutili. Questo patto sta venendo meno.
Continuiamo a rivendicare con forza la piena salvaguardia delle retribuzioni medio-basse, unica condizione accettabile per poter apporre la nostra firma sull'accordo. Perché infatti dovremmo firmare gli ammortizzatori sociali, se chi è responsabile di questa crisi rinuncerà a poco o nulla?

Usb Commercio       
12 aprile 2017

domenica 26 marzo 2017

Verso l'accordo, ma restano nodi importanti

TRATTATIVA UNICOOP TIRRENO VERSO L'ACCORDO: SCONGIURATI L'APPRODO DELLA VERTENZA AL MINISTERO E INIZIATIVE UNILATERALI DELL'AZIENDA, MA RESTANO NODI IMPORTANTI 

Negli incontri di ieri a Roma e di oggi a Firenze è stata raggiunta un'intesa di massima per la crisi di Unicoop Tirreno, concretizzata in un Verbale di Riunione che in sostanza consente di scongiurare l'approdo della vertenza al Ministero e l'adozione da parte dell'azienda di iniziative unilaterali come la disdetta totale del Contratto Integrativo Aziendale.

L'intesa prevede alcuni punti tra i quali i principali sono:
- Il riconoscimento da parte dell'azienda (e ovviamente dei sindacati) dell'obiettivo di salvare tutti i posti di lavoro attraverso "strumenti conservativi".
- L'utilizzo di ammortizzatori sociali fino alla durata massima prevista dalla legge, quali i Contratti di Solidarietà e la Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria per crisi.
- L'apertura della mobilità avente come unico criterio per l'uscita del lavoratore la "non opposizione al licenziamento".
- Costante verifica e monitoraggio della gestione degli esuberi.
- Il riconoscimento di un sistema di relazioni sindacali per la nostra organizzazione.

Questa intesa dovrà essere tramutata in un accordo vero e proprio nei prossimi incontri. Accordo che, una volta definito, verrà portato davanti ai lavoratori che dovranno esprimersi sulla sua approvazione o respingimento. Ovviamente ci aspettiamo che l'accordo rispetti i punti di questa preintesa espressi per ora in capitoli generali, e di conseguenza gli obiettivi che Usb aveva prefissato insieme ai lavoratori ad inizio trattativa.

Vogliamo però anche esprimere il nostro forte timore che alla fine la gestione di questa crisi verrà fatta cadere solo sui più deboli, eventualità che non potremmo assolutamente tollerare.

Il prossimo incontro si terrà il giorno 12 aprile.

Usb Commercio
25 marzo 2017

giovedì 16 marzo 2017

Trattativa Unicoop Tirreno: siamo al bivio


Si è svolto oggi il settimo incontro per la crisi di Unicoop Tirreno, alla presenza di Ezio Cristetti che ha sostituito Franco Giampaoletti.
Anche l'incontro odierno non ha portato sostanziali novità, e il tema fondamentale è stato quello della conferma delle intenzioni già precedentemente emerse. L'azienda ha infatti rinnovato senza mezzi termini la determinazione, qualora non sia raggiunto l'accordo entro fine mese, a procedere unilateralmente con la Cassa Integrazione a zero ore e con la disdetta totale del Contratto Integrativo Aziendale.

Per lunedì 27 marzo è prevista la riunione del Consiglio di Amministrazione che dovrà deliberare l'eventuale formalizzazione della procedura. Quindi i prossimi incontri (probabilmente 24 e 25 marzo) saranno quelli in cui si arriverà al bivio decisivo.

Usb, dopo aver negli incontri precedenti ripetuto più volte le sue proposte, i suoi obiettivi e la determinazione a raggiungerli, ha sottolineato quanto possa essere folle far approdare questa trattativa al Ministero, vanificando la contrattazione effettuata fino ad oggi. E soprattutto mettendo in serio pericolo posti di lavoro e salario. Chi vuole questo?

Se qualcuno pensa di mettere a rischio i posti di lavoro di molti per salvare i privilegi di pochi, troverà l'opposizione senza sconti dell'Unione Sindacale di Base.

Usb Commercio
15 marzo 2017

venerdì 24 febbraio 2017

Trattativa Unicoop Tirreno in stallo: quale gioco stanno facendo?

Siamo arrivati al sesto incontro della trattativa per la crisi di Unicoop Tirreno e ormai possiamo parlare di situazione di stallo, dato che anche oggi non c'è stato alcun avanzamento concreto sui temi fondamentali e siamo ancora fermi a tante parole e pochi fatti (oggi solo un altro lieve abbassamento di 20 unità del numero degli esuberi, qualche dato numerico di dettaglio e nient'altro).

Ci pare evidente che qualcuno dei soggetti al tavolo (non sappiamo chi) stia volutamente "allungando il brodo". Noi vogliamo dire chiaramente che, anche se al lavoratore può sembrare non necessaria in questo momento una accelerazione, deve esserci la consapevolezza che esiste il rischio, se i tempi si allungano ancora, di trovarci ad affrontare questa trattativa in una condizione di maggiore debolezza rispetto alla forza che abbiamo adesso. 

Giampaoletti infatti questa mattina ha fornito per la prima volta dei tempi certi (31 marzo) oltre i quali non si potrà andare, pena l'apertura unilaterale delle procedure di licenziamento da parte di Unicoop Tirreno. Noi dal canto nostro, di fronte a questa sorta di ultimatum, abbiamo risposto con una netta presa di posizione: al prossimo incontro esigiamo un testo scritto che ci consenta di poter decidere insieme ai lavoratori se andare avanti nella trattativa oppure intraprendere azioni di lotta. 

Ma vogliamo dire anche altro. 
Negli ultimi 10 anni la nostra analisi sindacale su Unicoop Tirreno si è rivelata, alla luce poi dei fatti, quella più giusta. 
Le perdite in bilancio che si verificavano ogni anno non potevano essere addebitate (come invece faceva la nostra dirigenza) alle fasce medio-basse dei lavoratori, ossia a coloro che concretamente mandano avanti l'azienda. Penalizzando i lavoratori in nome della produttività, dicevamo noi, le vendite si abbassano e quindi la crisi si aggrava. E dicevamo anche che le voragini stavano altrove (troppi dirigenti e con scarse capacità manageriali, sprechi, investimenti imprudenti et cetera), come infatti questa trattativa sta confermando. 
Solo che presentarci a questo tavolo dicendo "avevamo ragione noi" lasciava il tempo che trovava, mentre era (ed è) necessario affrontare con serietà un problema che riguarda tutti i lavoratori. 
Se qualcuno sta giocando al futuro "traghettamento" di Unicoop Tirreno dentro altre grandi cooperative, sappia che sta facendo questo pericoloso gioco sulla pelle dei lavoratori, perché questo eventuale traghettamento non sarebbe indolore e porterebbe sul tavolo ben altri, drammatici, numeri.

Usb sta a questo tavolo solo nell'interesse di chi lavora e dice no a giochetti e strategie incomprensibili per i lavoratori, che invece meritano chiarezza e trasparenza sugli intenti di questa trattativa. L'obiettivo dichiarato e ufficiale è salvare l'identità di Unicoop Tirreno e renderla autonoma dalle altre cooperative? Bene, allora non comprendiamo questo avanzare a passo di lumaca. E allo stesso tempo non accetteremo accelerate improvvise su contenuti non precedentemente concordati. 

Usb Commercio 
24 febbraio 2017

venerdì 17 febbraio 2017

Unicoop Tirreno: la trattativa avanza molto lentamente, i lavoratori esigono chiarezza



Pochissime novità nel quinto incontro della vertenza Unicoop Tirreno, dato che siamo pressoché rimasti fermi ai contenuti della riunione di due giorni fa, già descritti nel nostro comunicato di martedì. 
L'azienda ha dichiarato di non avere ancora sciolto il nodo fondamentale dell'ammortizzatore sociale da utilizzare, ribadendo quanto già espresso martedì. 
Qualche informazione in più è arrivata solo sulla organizzazione del lavoro nella sede centrale di Vignale Riotorto ma, anche su tale aspetto, solo questioni molto vaghe e generiche su alcune funzioni che saranno dismesse. Su tutto il resto, praticamente niente. 
Vogliamo dire con chiarezza all'azienda che i lavoratori che rappresentiamo ci stanno chiedendo di avere informazioni più precise e concrete, dato che è in gioco il loro futuro lavorativo. 
Visto che l'azienda ha dichiarato ufficialmente che è suo obiettivo arrivare ad un accordo per un protocollo completo di gestione di questa crisi, serve al più presto una bozza di testo su cui potersi confrontare concretamente. Le dichiarazioni di intenti non bastano più ed è giunta l'ora di giocare a carte scoperte, nel rispetto di tutti i lavoratori. 
Sono necessarie parole scritte nero su bianco, che come organizzazione sindacale analizzeremo senza sconti e fino alle virgole per decidere cosa sarà accettabile e cosa invece dovrà essere respinto. La nostra esigenza è quella di tutti i lavoratori di Unicoop Tirreno che vogliono salvare posti di lavoro e salario. 
Nell'incontro della prossima settimana pretendiamo informazioni più precise e concrete. 
Usb Commercio     
16 febbraio 2017