sabato 22 aprile 2017

Usb rompe gli indugi



Usb rompe gli indugi nella trattativa Unicoop Tirreno
I lavoratori occupano per protesta una sala soci Coop

Nella sala soci Coop di via Laurentina a Roma i lavoratori chiamano il Direttore Generale Piero Canova ad un confronto.

Ennesimo incontro inutile nella trattativa Unicoop Tirreno. Continuiamo ad assistere ad un balletto pericoloso che sta mettendo a rischio occupazione e salario, oltre ad avere un costo esorbitante dato che ad ogni incontro si muovono decine e decine di delegati a spese dei lavoratori.

Oggi abbiamo ricevuto un dato eloquente: per salvaguardare l'indennità di funzione di un numero di lavoratori pari a circa il 5% di tutto il personale Unicoop Tirreno, si rischia di penalizzare indistintamente tutta la forza lavoro. Questa trattativa è la metafora del tipico sistema Italia: pagano solo i più deboli e i privilegi della casta rimangono intoccabili.

Davanti all'inaccettabile tira e molla dell'azienda e di Cgil-Cisl-Uil, e all'ulteriore paventata disdetta unilaterale dell'integrativo e il rischio di licenziamenti, Usb (in attesa dell'incontro di venerdì prossimo) al fianco dei lavoratori occupa per protesta la sala soci del negozio romano di via Laurentina e chiede al Direttore Generale Canova un tempestivo incontro in cui ci garantisca il nostro obiettivo dichiarato da sempre: zero licenziamenti e tutela del salario di chi in questa crisi non ha colpe.

Usb Commercio       
22 aprile 2017

mercoledì 12 aprile 2017

La trattativa si complica



Si complica la trattativa Unicoop Tirreno: nessuna garanzia sull'equità di trattamento dei lavoratori

Passi indietro nella trattativa per la crisi aziendale di Unicoop Tirreno. Dopo tre mesi e mezzo e 9 incontri, la cooperativa continua a portare solo parole e zero certezze. 

L'unico dato nuovo emerso stamani è l'apertura della procedura di mobilità per le uscite volontarie, peraltro senza precisare l'entità degli incentivi previsti per l'esodo. 

La giornata di oggi ci consegna inoltre l'idea, condivisa da Unicoop Tirreno con le altre organizzazioni sindacali, di creare un meccanismo progressivo di sospensione delle parti economiche dell'integrativo che, sommandosi agli effetti degli ammortizzatori sociali, impatterebbe pesantemente sugli stipendi di fascia medio-bassa. 

Ricordiamo che Usb, per salvare tutti i posti di lavoro, ha sempre dichiarato la propria disponibilità a sacrifici, A PATTO CHE i primi a sacrificarsi fossero i dirigenti e i vertici aziendali, oltre al taglio netto dei tantissimi sprechi e costi inutili. Questo patto sta venendo meno.
Continuiamo a rivendicare con forza la piena salvaguardia delle retribuzioni medio-basse, unica condizione accettabile per poter apporre la nostra firma sull'accordo. Perché infatti dovremmo firmare gli ammortizzatori sociali, se chi è responsabile di questa crisi rinuncerà a poco o nulla?

Usb Commercio       
12 aprile 2017