Si è svolto
a Roma venerdì 15 Gennaio 2016 il coordinamento Nazionale dei delegati del
commercio e della grande distribuzione organizzata.
Il settore è
sottoposto, da parte dei grandi gruppi multinazionali, ad un profondo processo
di ristrutturazione che attacca occupazione diritti e salari.
L’uscita di
Federdistribuzione, che ancora non ha portato ad un rinnovo contrattuale
Nazionale, da Confcommercio, dimostra che la crisi alimenta la competizione
anche all’interno delle organizzazioni datoriali, producendo rinnovi
contrattuali a ribasso.
I rinnovi
contrattuali (quello firmato di Confcommercio e quelli scaduti da oltre 2 anni
e ancora non rinnovati di Federdistribuzione e Coop di consumo), fanno emergere
in tutta la sua drammacità da una parte il tacito assenso alle politiche di
sfruttamento dei sindacati firmatari, e dall'altra la perdita di diritti e
salario dei lavoratori. La mancata retribuzione dei primi tre giorni di malattia
e l’obbligatorietà delle domeniche lavorative restano inalterati nel rinnovo di
Confcommercio e nella piattaforma di Federdistribuzione e viene infatti
ribadito il pesante attacco alla tutela della malattia.
Anche la
questione del lavoro domenicale è rimasta tale e quale: l’80% dei lavoratori
del commercio e della grande distribuzione sono donne e il lavoro nei giorni
festivi sta rendendo loro la vita sociale e familiare impossibile, azzerrando
di fatto i tempi di vita e di cura della famiglia. L’aumento contrattuale è a
dir poco ridicolo e verrà vanificato dal mancato surplus derivante dalla
prestazione straordinaria. Infatti in tema di flessibilità il CCNL firmato
prevede fino a 44 ore settimanali per un massimo di 16 settimane annue; ore da
“recuperare” entro l’anno. Apprendistato e tempo parziale mettono la ciliegina
sulla torta del settore, che richiede il massimo della flessibilità al minor
costo.
Nell’anno
2015 una buona fetta dei marchi della GDO, usufruendo delle modifiche apportate
dalla riforma Fornero, ha aperto procedure di licenziamento, solidarietà, cassa
integrazione e disdetto contratti integrativi di II livello che permettevano
ancora di avere stipendi quasi decorosi.
La riunione,
molto partecipata, ha evidenziato le problematiche gestionali e organizzative
all’interno dei luoghi di lavoro, in parte dati dal fatto che nel settore non
vengono riconosciute le agibilità sindacali ma soprattutto dalle pesanti
ritorsioni che ormai sono di uso comune delle aziende verso chi prova a far
rispettare i propri diritti.
Dalla
discussione è emersa la necessità di riuscire a fare la differenza all’interno
dei luoghi di lavoro cercando di andare incontro a quello che sono le necessità
e le richieste più frequenti dei lavoratori.
La proposta
di creare due distinti gruppi di lavoro che operino sul territorio nazionale è
stata accolta dai delegati, nello specifico:
- GRUPPO LAVORI E FORMAZIONE si occuperà di effettuare un’analisi dettagliata dei diritti persi dai lavoratori del settore negli anni, dovuti a rinnovi contrattuali a ribasso, avallati da CGIL, CISL e UIL, e di identificare e formare figure specializzate in SICUREZZA, BUSTE PAGA e PRINCIPALI DIRITTI e NORME CONTRATTUALI.
- COORDINAMENTI TERRITORIALI che rispondano all’effettiva esigenza dei lavoratori, non necessariamente vincolati alle suddivisioni territoriali delle federazioni.
Si apre la
possibilità per l’USB di intercettare grossi gruppi di lavoratori del commercio
colpiti da questa emorragia di diritti, alla quale si va ad aggiungere un malcontento
di massa generato dalle liberalizzazioni del decreto Monti che ormai pesa sulle
spalle, oltre che dei lavoratori, di un gran numero di famiglie.
In merito
alla necessità espresse dai delegati di ottenere le agibilità sindacali e di
avere più forza all’interno dei centri commerciali ci siamo posti i seguenti
obiettivi:
- RICHIESTA INDIZIONE ELEZIONI RSU Come da CCNL di categoria e accordi interconfederali USB non può chiedere l’indizione delle RSU ma può esprimere a CGIL, CISL e UIL , insieme si lavoratori la propria volontà di effettuarle . Si è scelto, quindi, di dare un risvolto politico e mediatico all’iniziativa e al problema di mancanza di democrazia. Verranno selezionati dei negozi su territorio nazionale di diverse insegne e, successivamente alla raccolta delle firme dei lavoratori, verrà ufficialmente richiesta l’indizione delle elezioni.
- COORDINAMENTI DI CENTRO COMMERCIALE nascono dall’esigenza, un po’ come nelle fabbriche degli anni 70, di organizzare e strutturare i migliaia di lavoratori occupati all’interno. Si occuperanno della costruzione di questi gruppi organizzati le RSA presenti nel Centro Commerciale.
Si è
toccata, inoltre, la difficile situazione delle donne all’interno della Grande
Distribuzione Organizzata. Da diversi dati emerge che l’80% dei lavoratori del
commercio, infatti, sono donne.
Nasce quindi
l’esigenza e la necessità di lavorare ad una proposta di legge alla presidente
Boldrini e al ministro per le pari opportunità attualmente in carica, che vada
a contrastare la gravosa situazione lavorativa nei settori a turnazione che
impediscono, nella gran parte dei casi, la costante cura dei figli e della
famiglia e che, sempre più spesso, costringono le donne ad una drastica
riduzione di ore e quindi di salario o, nei casi più gravi, a lasciare il
lavoro.
Il
coordinamento donne del commercio si incontrerà per la prima volta a Febbraio
nella sede USB di Roma.
USB
Commercio esce dall’assemblea con un notevole carico di lavoro e ampi obiettivi
da raggiungere necessari alla riqualificazione di un settore che nel corso
degli anni ha perso in salario e diritti ma che ha aumentato esponenzialmente
il numero dei lavoratori.
Buon Lavoro
a tutti!
USB
Commercio