mercoledì 3 febbraio 2016

Coordinamento Nazionale Delegati del Commercio



Si è svolto a Roma venerdì 15 Gennaio 2016 il coordinamento Nazionale dei delegati del commercio e della grande distribuzione organizzata.
Il settore è sottoposto, da parte dei grandi gruppi multinazionali, ad un profondo processo di ristrutturazione che attacca occupazione diritti e salari.
L’uscita di Federdistribuzione, che ancora non ha portato ad un rinnovo contrattuale Nazionale, da Confcommercio, dimostra che la crisi alimenta la competizione anche all’interno delle organizzazioni datoriali, producendo rinnovi contrattuali a ribasso.
I rinnovi contrattuali (quello firmato di Confcommercio e quelli scaduti da oltre 2 anni e ancora non rinnovati di Federdistribuzione e Coop di consumo), fanno emergere in tutta la sua drammacità da una parte il tacito assenso alle politiche di sfruttamento dei sindacati firmatari, e dall'altra la perdita di diritti e salario dei lavoratori. La mancata retribuzione dei primi tre giorni di malattia e l’obbligatorietà delle domeniche lavorative restano inalterati nel rinnovo di Confcommercio e nella piattaforma di Federdistribuzione e viene infatti ribadito il pesante attacco alla tutela della malattia.
Anche la questione del lavoro domenicale è rimasta tale e quale: l’80% dei lavoratori del commercio e della grande distribuzione sono donne e il lavoro nei giorni festivi sta rendendo loro la vita sociale e familiare impossibile, azzerrando di fatto i tempi di vita e di cura della famiglia. L’aumento contrattuale è a dir poco ridicolo e verrà vanificato dal mancato surplus derivante dalla prestazione straordinaria. Infatti in tema di flessibilità il CCNL firmato prevede fino a 44 ore settimanali per un massimo di 16 settimane annue; ore da “recuperare” entro l’anno. Apprendistato e tempo parziale mettono la ciliegina sulla torta del settore, che richiede il massimo della flessibilità al minor costo.
Nell’anno 2015 una buona fetta dei marchi della GDO, usufruendo delle modifiche apportate dalla riforma Fornero, ha aperto procedure di licenziamento, solidarietà, cassa integrazione e disdetto contratti integrativi di II livello che permettevano ancora di avere stipendi quasi decorosi.
La riunione, molto partecipata, ha evidenziato le problematiche gestionali e organizzative all’interno dei luoghi di lavoro, in parte dati dal fatto che nel settore non vengono riconosciute le agibilità sindacali ma soprattutto dalle pesanti ritorsioni che ormai sono di uso comune delle aziende verso chi prova a far rispettare i propri diritti.
Dalla discussione è emersa la necessità di riuscire a fare la differenza all’interno dei luoghi di lavoro cercando di andare incontro a quello che sono le necessità e le richieste più frequenti dei lavoratori.
La proposta di creare due distinti gruppi di lavoro che operino sul territorio nazionale è stata accolta dai delegati, nello specifico:
  • GRUPPO LAVORI E FORMAZIONE si occuperà di effettuare un’analisi dettagliata dei diritti persi dai lavoratori del settore negli anni, dovuti a rinnovi contrattuali a ribasso, avallati da CGIL, CISL e UIL, e di identificare e formare figure specializzate in SICUREZZA, BUSTE PAGA e PRINCIPALI DIRITTI e NORME CONTRATTUALI.
  • COORDINAMENTI TERRITORIALI che rispondano all’effettiva esigenza dei lavoratori, non necessariamente vincolati alle suddivisioni territoriali delle federazioni.
Si apre la possibilità per l’USB di intercettare grossi gruppi di lavoratori del commercio colpiti da questa emorragia di diritti, alla quale si va ad aggiungere un malcontento di massa generato dalle liberalizzazioni del decreto Monti che ormai pesa sulle spalle, oltre che dei lavoratori, di un gran numero di famiglie.
In merito alla necessità espresse dai delegati di ottenere le agibilità sindacali e di avere più forza all’interno dei centri commerciali ci siamo posti i seguenti obiettivi:

  • RICHIESTA INDIZIONE ELEZIONI RSU Come da CCNL di categoria e accordi interconfederali USB non può chiedere l’indizione delle RSU ma può esprimere a CGIL, CISL e UIL , insieme si lavoratori la propria volontà di effettuarle . Si è scelto, quindi, di dare un risvolto politico e mediatico all’iniziativa e al problema di mancanza di democrazia. Verranno selezionati dei negozi su territorio nazionale di diverse insegne e, successivamente alla raccolta delle firme dei lavoratori, verrà ufficialmente richiesta l’indizione delle elezioni.
  • COORDINAMENTI DI CENTRO COMMERCIALE nascono dall’esigenza, un po’ come nelle fabbriche degli anni 70, di organizzare e strutturare i migliaia di lavoratori occupati all’interno. Si occuperanno della costruzione di questi gruppi organizzati le RSA presenti nel Centro Commerciale.
Si è toccata, inoltre, la difficile situazione delle donne all’interno della Grande Distribuzione Organizzata. Da diversi dati emerge che l’80% dei lavoratori del commercio, infatti, sono donne.
Nasce quindi l’esigenza e la necessità di lavorare ad una proposta di legge alla presidente Boldrini e al ministro per le pari opportunità attualmente in carica, che vada a contrastare la gravosa situazione lavorativa nei settori a turnazione che impediscono, nella gran parte dei casi, la costante cura dei figli e della famiglia e che, sempre più spesso, costringono le donne ad una drastica riduzione di ore e quindi di salario o, nei casi più gravi, a lasciare il lavoro.
Il coordinamento donne del commercio si incontrerà per la prima volta a Febbraio nella sede USB di Roma.
USB Commercio esce dall’assemblea con un notevole carico di lavoro e ampi obiettivi da raggiungere necessari alla riqualificazione di un settore che nel corso degli anni ha perso in salario e diritti ma che ha aumentato esponenzialmente il numero dei lavoratori.
Buon Lavoro a tutti!

USB Commercio