giovedì 23 aprile 2015

Sabato presidio di protesta contro l’apertura dei negozi Coop a Livorno nella Festa della Liberazione



Siamo dunque arrivati a pochi giorni dal 25 Aprile e Unicoop Tirreno ha totalmente ignorato la nostra richiesta di revocare la decisione di aprire per la prima volta i negozi a Livorno in questa data importantissima. La nostra sarà quindi l'unica tra tutte le grandi cooperative del sistema Coop Italia che, nel 70esimo anniversario della Liberazione, sacrificherà la storia (del nostro paese e della Coop stessa che proprio in questo 2015 compie 70 anni e che senza la Resistenza e la Liberazione probabilmente non sarebbe neanche esistita) in nome del suo profitto (i dirigenti lo chiamano "servizio alla clientela", ma sappiamo che la parola giusta è "guadagno"), che risulta squallido se confrontato all'immenso significato che racchiude questa giornata.          

Noi, come lavoratori Coop di Livorno, crediamo che il rispetto di date come il 25 Aprile faccia parte di un insieme di valori che una società dovrebbe rispettare sempre, per non perdere la memoria della storia d'Italia e per mantenere vivo l'orgoglio e il nome di chi 70 anni fa combatté per liberare il nostro paese dal nazifascismo.    

La società che è chiamata a rispettare questo sistema di valori, è composta anche dalla Grande Distribuzione Organizzata, che cambia le nostre abitudini di vita, orienta le nostre scelte di consumo, caratterizza il vivere di una comunità. A maggior ragione il sistema della cooperazione di consumo, che ha sempre fatto un vanto dei propri valori ma che in questo caso dimostra una arroganza che travolge ogni principio secondo una logica esclusivamente padronale e di ricerca del profitto, e una ipocrisia senza fine se pensiamo alle campagne mediatiche della Coop degli anni scorsi con il titolo "Chiusi per scelta" per il 25 Aprile.    

Questa del 25 Aprile, inoltre, è solo l'ultima di una serie di date festive in cui i lavoratori potevano in passato godersi il riposo mentre adesso sono chiamati a lavorare. Di questo passo arriveremo tra non molto a vederci chiedere anche altre date sensibili, secondo una logica in cui le vite di noi dipendenti non contano e devono essere sempre al servizio del ciclo continuo delle merci che vendiamo e a disposizione del consumo senza regole e senza limiti.            

Va anche detto però che si tratta di date festive che sono contrattualmente già pagate a prescindere, quindi il lavoratore può tranquillamente opporsi senza rischiare niente. La ricerca della monetizzazione di una singola giornata come il 25 Aprile, oltre a non cambiare di certo la vita del lavoratore dal punto di vista economico, comporta una legittimazione all'azienda a chiederci sempre di più. Lamentarsi poi in futuro potrebbe essere tardivo, quindi ribadiamo il nostro invito già ripetuto ai colleghi mille volte nelle ultime settimane a rifiutarsi di lavorare in questa data.

Sabato mattina dalle 8.00 (ora di apertura del negozio) saremo nel piazzale antistante il negozio Coop di via Settembrini a Livorno per un presidio di protesta contro questa decisione dell'azienda. Invitiamo i colleghi e tutta la cittadinanza livornese antifascista e sensibile a questi importanti temi a partecipare al presidio insieme a noi.          

Coordinamento Usb Unicoop Tirreno Livorno - 23 aprile 2015

lunedì 13 aprile 2015

Aperture per il 25 Aprile: punto della situazione



Dopo alcuni giorni di silenzio necessari per capire l'evoluzione delle intenzioni aziendali e delle altre sigle sindacali, facciamo uno schematico punto della situazione dei negozi Coop livornesi riguardo alle aperture del 25 Aprile (ricordando che l'unico tavolo ufficiale al quale siamo ammessi come Rsu è quello dell'Iper, mentre negli altri negozi abbiamo nostri delegati ma che purtroppo non vengono né convocati né ammessi ai confronti con le Direzioni). Prima di passare in rassegna i vari negozi, le varie posizioni sindacali, e commentare alcuni aspetti, ricordiamo anche che la contrattazione di queste aperture (possibili solo in casi eccezionali) è prevista e necessaria secondo quanto dispone il nostro Contratto Integrativo Aziendale.
Ipercoop Porta a Terra - Confronto con i delegati effettuato: delegati Rsu (Usb e Cgil) contrari all'unanimità. Negozio chiuso.
Coop Via Settembrini (La Rosa) - Confronto con i delegati effettuato: delegati Rsa Cgil e Uil contrari, Rsa Cisl favorevole. L'azienda vuole aprire lo stesso.
Coop Piazza Mazzini (Porta a Mare) - Confronto sindacale effettuato, secondo un comunicato affisso dalla Direzione del negozio: delegata Cgil favorevole, negozio aperto.
Coop Via Toscana (Coteto), Coop Via Anna Frank (Colline), Coop Via Mastacchi (Corea) - Non si hanno notizie di confronti sindacali, anche questi negozi pare staranno aperti.
​Posizioni delle organizzazioni sindacali:
Cgil - Nessun comunicato ufficiale. Siamo sempre fermi alla delirante intervista anti-lavoratori del segretario Franceschini e alla sua intervista successiva (da noi già ampiamente commentata) in cui non ha chiesto scusa e in cui ha legittimato queste aperture dandole già per assodate prima ancora che venissero effettuati i confronti con i delegati dei negozi. Ovvio che su questo consenso del segretario della sigla maggiormente rappresentativa, l'azienda abbia posto la base della propria decisione.
Cisl - Non pervenuta.
Uil - Ha diffuso un volantino di forte contrarietà a queste aperture.

Nostre considerazioni:
- L'azienda, mascherandosi dietro alle interviste del presidente Lami piene di bontà e di garanzia di facoltatività per i lavoratori, sta invece in realtà mostrando un atteggiamento tutt'altro che di benevolenza: vogliono aprire a tutti i costi e sono pronti a tutto per ottenere il risultato. Altro che "se non ci saranno le disponibilità da parte dei lavoratori, i negozi rimarranno chiusi" (parole di Lami), la realtà è ben altra, visto che i lavoratori per aprire li stanno cercando ovunque e con metodi più o meno espliciti di pressione rivolti anche a dipendenti che dovrebbero spostarsi a lavorare per l'occasione in questi negozi per sostituire i loro colleghi che decideranno di non lavorare.
- A livello nazionale si è scatenata una polemica tra le grandi cooperative del sistema Coop Italia in quanto i negozi di Unicoop Firenze e Coop Adriatica rimarranno tutti chiusi mentre Unicoop Tirreno aprirà: bella figura.
- Questa prova di forza muscolare da parte dei dirigenti Unicoop Tirreno, in quanto priva, lo ripetiamo, del consenso sindacale dei rappresentanti dei lavoratori (Franceschini non lo riteniamo tale), appare ai nostri occhi come gratuita e stonata rispetto a una data verso la quale si dovrebbe portare rispetto per la storia della Liberazione e della Coop stessa.
Ribadiamo quindi il nostro invito all'azienda a dimostrare responsabilità, intelligenza e buon senso revocando le aperture per il prossimo 25 Aprile.
Coordinamento Usb Unicoop Tirreno Livorno – 13 aprile 2015