venerdì 11 dicembre 2015

Richiesta Elezioni Rsu/Rls Unicoop Tirreno Livorno



Spettabili

Filcams Livorno
Via Giotto Ciardi 8
57121 Livorno

Fisascat Livorno
Via Goldoni 73
57126 Livorno

Uiltucs Livorno
Via Cogorano 25
57123 Livorno

E per conoscenza

Unicoop Tirreno Società Cooperativa
Relazioni Sindacali e Servizio Prevenzione e Protezione
Ss Aurelia km 237
57025 Vignale Riotorto
Piombino (Li)


Livorno, 11 dicembre 2015             


Oggetto - Elezioni Rsu/Rls Unicoop Tirreno Livorno


Raccogliendo positivamente il comunicato sindacale dei delegati Filcams livornesi del 16 ottobre u.s., in cui abbiamo potuto leggere l'auspicio di procedere al rinnovo delle rappresentanze sindacali nelle unità produttive dell'azienda Unicoop Tirreno Società Cooperativa, con la presente siamo a chiederVi la disponibilità ad intraprendere un percorso che porti all'indizione delle elezioni Rsu/Rls in tutti i negozi siti nel territorio comunale di Livorno, secondo il regolamento dell'accordo sulla rappresentanza del 10 gennaio 2014, a cui la scrivente organizzazione sindacale ha integralmente aderito.  

Ci rendiamo disponibili ad incontri preparatori per valutare tutti gli aspetti logistici delle elezioni.                

Comunichiamo altresì la disponibilità a far decadere i nostri attuali delegati/e Rsu/Rls in carica, prima della loro scadenza, in modo da rendere omogenei i mandati di tutti i futuri delegati e delegate del territorio comunale livornese.

Rimaniamo in attesa di un Vostro riscontro. Cordiali saluti.   


Per Usb Lavoro Privato Livorno, Diego Perez             

mercoledì 11 novembre 2015

Hanno licenziato Sara



La Coop ha consegnato la lettera di licenziamento alla nostra delegata sindacale Sara Catola. Un provvedimento che riteniamo clamorosamente sproporzionato rispetto a ciò che è successo e che ci sconvolge, non solo perché Sara è una nostra delegata, ma in quanto lavoratrice dell’ipermercato di Livorno.
Il motivo del licenziamento è che, secondo l'azienda, Sara avrebbe svolto un altro lavoro durante un periodo in cui era in congedo parentale Inps al 30%. La realtà invece è che Sara utilizzava quel congedo allo scopo per il quale legislativamente esiste, ossia essere presente al fianco dei figli in alcuni periodi (come appunto quello estivo) in cui asili e scuole sono chiusi. La funzione del congedo (citiamo letteralmente) è quella di "consentire la presenza del genitore accanto ai figli al fine di soddisfare i loro bisogni affettivi e relazionali". Sara infatti lo faceva portandoli al mare nello stabilimento in cui la sua famiglia gestiva l'estate scorsa la ristorazione (proprio anche per permettere loro appunto di vedere il padre e il resto della famiglia), e dava occasionalmente una mano ai suoi familiari nella gestione di quella attività. Nessun contratto di lavoro, nessuna divisa, nessuna retribuzione, solo un fisiologico e sporadico supporto in quanto componente della famiglia. La Coop ha però deciso di piazzare degli investigatori (ebbene sì...) in quello stabilimento, i quali hanno colto 14 momenti (pochissimi se consideriamo la durata, 5 mesi, di questo congedo estivo) in cui Sara svolgeva alcune attività dentro il ristorante.
Ci chiediamo: si può licenziare una lavoratrice per così poco? Noi siamo sbigottiti. Quale danno ha fatto a Unicoop Tirreno? Nessuno, dato che quel 30% lo paga l'Inps e quindi al massimo avrebbe dovuto essere l'Inps a chiedere indietro quelle somme SE avesse ravvisato che Sara non aveva preso il congedo per tenere i figli ma per lavorare. Tra l’altro stiamo parlando del 30% di uno stipendio part-time per un periodo di pochi mesi, immaginatevi quale volontà di arricchirsi c'era dietro...           
Nel periodo in questione il comportamento di Sara è stato totalmente in buona fede, al punto che non ha mai nascosto a nessuno (compresi moltissimi colleghi) che la sua famiglia gestiva la ristorazione e organizzava pranzi e cene in quello stabilimento, scrivendolo addirittura pubblicamente sul suo profilo Facebook. Un comportamento che testimonia la totale trasparenza e l'assenza di volontà di nascondere qualcosa.  

Tutti all'Iper conoscono Sara. Una ragazza dalla generosità immensa che si è sempre fatta in quattro per aiutare tutti, sindacalmente e non, che mai in 12 anni di anzianità lavorativa in Coop aveva ricevuto una lettera di contestazione disciplinare, e che adesso si trova incredibilmente a pagare con la pena più dura un fatto che, lo ripetiamo, non ha causato alcun danno alla Coop. Sara NON lavorava in quel posto, era in congedo per tenere i figli. Ma l'azienda ha creato un teorema strumentale con il solo fine di licenziarla.
Quando Sara, lo scorso 1 ottobre, ricevette la contestazione con il dettaglio dei momenti in cui era stata secondo loro "colta in flagrante", come sindacato decidemmo di voler essere fiduciosi nel buon senso dell'azienda e di non pensare quindi che stavano provando a licenziare Sara per il suo ruolo di delegata sindacale Usb. Ma cosa dovremmo pensare oggi che è arrivata la sanzione massima? È stranoto infatti nel nostro ipermercato che quella di prendere il congedo e contemporaneamente dare una mano (sempre provvedendo alla tenuta dei figli) ad altre attività familiari, è una abitudine tutt'altro che infrequente. Tollerata tranquillamente dall'azienda, da sempre. Perché Sara invece oggi viene licenziata in tronco? Sbattuta fuori senza pietà da un'azienda presa dal gusto sadico, violento e criminale di licenziare una lavoratrice con una famiglia di 5 persone che vive del suo monoreddito. Un'azienda che purtroppo ancora una volta dimostra ferocemente quanto sia repressiva e impietosa nel trattamento dei lavoratori (solo quelli più deboli ovviamente). Nel colloquio disciplinare di controdeduzioni con l'azienda, Sara spiegò per filo e per segno la realtà dei fatti, fornendo in maniera trasparente tutti gli elementi necessari a valutare cosa era successo. Passarono i 21 giorni di legge, la Coop non riuscì a giungere ad una decisione e quindi chiese la proroga dei tempi prevista dalla normativa. Un chiaro segnale del fatto che tra le persone che hanno preso la decisione c'era palesemente chi riteneva eccessivo il licenziamento. Ma alla fine ha prevalso la fazione spietata e ottusamente forcaiola.         
Ancora non ci capacitiamo di come sia possibile che la Coop si incattivisca in questa maniera con una lavoratrice, prima ingaggiando dei detective per pedinarla e poi licenziandola, rovinando l'esistenza a lei e alla sua famiglia.         Un'azienda che si riempie ipocritamente la bocca con frasi finte sul rispetto delle madri e dei diritti delle donne, ma che alla prova dei fatti mostra il suo vero volto, quello di un noto dirigente che ultimamente si vanta in continuazione in pubblico di voler licenziare i lavoratori. Come se ci fosse qualcosa di cui vantarsi.
Un'azienda che non interviene su dirigenti responsabili di danni economici da milioni di euro ma che nel suo delirio di onnipotenza si abbatte su una lavoratrice da 700 euro al mese. Forti con i deboli e deboli con i forti, come è nel loro dna.
A sostegno e in solidarietà a Sara proclamiamo uno sciopero in tutti i negozi della città di Livorno per l'intera giornata di domani, giovedì 12 novembre. Uno sciopero di solidarietà e di protesta contro una decisione forzata e immeritata per la nostra collega. Chiediamo a chi ritiene questo licenziamento totalmente sproporzionato rispetto ai fatti, ma anche a chi semplicemente vuole dimostrare vicinanza a Sara in questo tremendo momento, di astenersi dal lavoro per protestare contro questa ingiusta decisione di Unicoop Tirreno, e di partecipare insieme a noi e a Sara al presidio di protesta fuori dall'Iper che inizierà stanotte e si protrarrà per tutto la giornata di giovedì. Abbiamo bisogno dell'aiuto di tutti/e, grazie.
Usb Unicoop Tirreno Livorno - 11 novembre 2015

martedì 11 agosto 2015

Sciopero domenica 16 agosto

Come precedentemente annunciato, questa mattina abbiamo inviato all'azienda la proclamazione di sciopero per domenica.

I dati che conosciamo ci dicono che nelle ultime settimane (al contrario di come pareva un mese fa) le disponibilità volontarie per lavorare in quella data sono diventate molto alte, quindi l'indizione di sciopero sarà uno strumento a disposizione di coloro i quali hanno ricevuto un ordine di servizio obbligatorio, oltre che ovviamente di chi, pur avendo dato la disponibilità, vorrà eventualmente ripensarci all'ultimo momento.

Questo alto numero di disponibilità volontarie al lavoro per una data non prevista dal calendario ufficiale, è comunque un elemento che ci obbligherà ad una attenta riflessione sindacale per il futuro sul tema delle aperture domenicali e festive.


Rsu Usb Ipercoop Livorno
11 agosto 2015

giovedì 16 luglio 2015

Apertura Ipercoop domenica 16 agosto

Nonostante le scarsissime disponibilità fornite dai lavoratori e nonostante le nostre richieste, l'azienda ci ha confermato l'apertura straordinaria (ma pagata in ordinario...) di domenica 16 agosto.
Garantiremo, tramite indizione di sciopero, la possibilità per tutti i colleghi di astenersi dal lavoro in tale data.
Rimaniamo a disposizione per spiegazioni e chiarimenti.
Rsu Usb Ipercoop Livorno - 16 luglio 2015

giovedì 23 aprile 2015

Sabato presidio di protesta contro l’apertura dei negozi Coop a Livorno nella Festa della Liberazione



Siamo dunque arrivati a pochi giorni dal 25 Aprile e Unicoop Tirreno ha totalmente ignorato la nostra richiesta di revocare la decisione di aprire per la prima volta i negozi a Livorno in questa data importantissima. La nostra sarà quindi l'unica tra tutte le grandi cooperative del sistema Coop Italia che, nel 70esimo anniversario della Liberazione, sacrificherà la storia (del nostro paese e della Coop stessa che proprio in questo 2015 compie 70 anni e che senza la Resistenza e la Liberazione probabilmente non sarebbe neanche esistita) in nome del suo profitto (i dirigenti lo chiamano "servizio alla clientela", ma sappiamo che la parola giusta è "guadagno"), che risulta squallido se confrontato all'immenso significato che racchiude questa giornata.          

Noi, come lavoratori Coop di Livorno, crediamo che il rispetto di date come il 25 Aprile faccia parte di un insieme di valori che una società dovrebbe rispettare sempre, per non perdere la memoria della storia d'Italia e per mantenere vivo l'orgoglio e il nome di chi 70 anni fa combatté per liberare il nostro paese dal nazifascismo.    

La società che è chiamata a rispettare questo sistema di valori, è composta anche dalla Grande Distribuzione Organizzata, che cambia le nostre abitudini di vita, orienta le nostre scelte di consumo, caratterizza il vivere di una comunità. A maggior ragione il sistema della cooperazione di consumo, che ha sempre fatto un vanto dei propri valori ma che in questo caso dimostra una arroganza che travolge ogni principio secondo una logica esclusivamente padronale e di ricerca del profitto, e una ipocrisia senza fine se pensiamo alle campagne mediatiche della Coop degli anni scorsi con il titolo "Chiusi per scelta" per il 25 Aprile.    

Questa del 25 Aprile, inoltre, è solo l'ultima di una serie di date festive in cui i lavoratori potevano in passato godersi il riposo mentre adesso sono chiamati a lavorare. Di questo passo arriveremo tra non molto a vederci chiedere anche altre date sensibili, secondo una logica in cui le vite di noi dipendenti non contano e devono essere sempre al servizio del ciclo continuo delle merci che vendiamo e a disposizione del consumo senza regole e senza limiti.            

Va anche detto però che si tratta di date festive che sono contrattualmente già pagate a prescindere, quindi il lavoratore può tranquillamente opporsi senza rischiare niente. La ricerca della monetizzazione di una singola giornata come il 25 Aprile, oltre a non cambiare di certo la vita del lavoratore dal punto di vista economico, comporta una legittimazione all'azienda a chiederci sempre di più. Lamentarsi poi in futuro potrebbe essere tardivo, quindi ribadiamo il nostro invito già ripetuto ai colleghi mille volte nelle ultime settimane a rifiutarsi di lavorare in questa data.

Sabato mattina dalle 8.00 (ora di apertura del negozio) saremo nel piazzale antistante il negozio Coop di via Settembrini a Livorno per un presidio di protesta contro questa decisione dell'azienda. Invitiamo i colleghi e tutta la cittadinanza livornese antifascista e sensibile a questi importanti temi a partecipare al presidio insieme a noi.          

Coordinamento Usb Unicoop Tirreno Livorno - 23 aprile 2015

lunedì 13 aprile 2015

Aperture per il 25 Aprile: punto della situazione



Dopo alcuni giorni di silenzio necessari per capire l'evoluzione delle intenzioni aziendali e delle altre sigle sindacali, facciamo uno schematico punto della situazione dei negozi Coop livornesi riguardo alle aperture del 25 Aprile (ricordando che l'unico tavolo ufficiale al quale siamo ammessi come Rsu è quello dell'Iper, mentre negli altri negozi abbiamo nostri delegati ma che purtroppo non vengono né convocati né ammessi ai confronti con le Direzioni). Prima di passare in rassegna i vari negozi, le varie posizioni sindacali, e commentare alcuni aspetti, ricordiamo anche che la contrattazione di queste aperture (possibili solo in casi eccezionali) è prevista e necessaria secondo quanto dispone il nostro Contratto Integrativo Aziendale.
Ipercoop Porta a Terra - Confronto con i delegati effettuato: delegati Rsu (Usb e Cgil) contrari all'unanimità. Negozio chiuso.
Coop Via Settembrini (La Rosa) - Confronto con i delegati effettuato: delegati Rsa Cgil e Uil contrari, Rsa Cisl favorevole. L'azienda vuole aprire lo stesso.
Coop Piazza Mazzini (Porta a Mare) - Confronto sindacale effettuato, secondo un comunicato affisso dalla Direzione del negozio: delegata Cgil favorevole, negozio aperto.
Coop Via Toscana (Coteto), Coop Via Anna Frank (Colline), Coop Via Mastacchi (Corea) - Non si hanno notizie di confronti sindacali, anche questi negozi pare staranno aperti.
​Posizioni delle organizzazioni sindacali:
Cgil - Nessun comunicato ufficiale. Siamo sempre fermi alla delirante intervista anti-lavoratori del segretario Franceschini e alla sua intervista successiva (da noi già ampiamente commentata) in cui non ha chiesto scusa e in cui ha legittimato queste aperture dandole già per assodate prima ancora che venissero effettuati i confronti con i delegati dei negozi. Ovvio che su questo consenso del segretario della sigla maggiormente rappresentativa, l'azienda abbia posto la base della propria decisione.
Cisl - Non pervenuta.
Uil - Ha diffuso un volantino di forte contrarietà a queste aperture.

Nostre considerazioni:
- L'azienda, mascherandosi dietro alle interviste del presidente Lami piene di bontà e di garanzia di facoltatività per i lavoratori, sta invece in realtà mostrando un atteggiamento tutt'altro che di benevolenza: vogliono aprire a tutti i costi e sono pronti a tutto per ottenere il risultato. Altro che "se non ci saranno le disponibilità da parte dei lavoratori, i negozi rimarranno chiusi" (parole di Lami), la realtà è ben altra, visto che i lavoratori per aprire li stanno cercando ovunque e con metodi più o meno espliciti di pressione rivolti anche a dipendenti che dovrebbero spostarsi a lavorare per l'occasione in questi negozi per sostituire i loro colleghi che decideranno di non lavorare.
- A livello nazionale si è scatenata una polemica tra le grandi cooperative del sistema Coop Italia in quanto i negozi di Unicoop Firenze e Coop Adriatica rimarranno tutti chiusi mentre Unicoop Tirreno aprirà: bella figura.
- Questa prova di forza muscolare da parte dei dirigenti Unicoop Tirreno, in quanto priva, lo ripetiamo, del consenso sindacale dei rappresentanti dei lavoratori (Franceschini non lo riteniamo tale), appare ai nostri occhi come gratuita e stonata rispetto a una data verso la quale si dovrebbe portare rispetto per la storia della Liberazione e della Coop stessa.
Ribadiamo quindi il nostro invito all'azienda a dimostrare responsabilità, intelligenza e buon senso revocando le aperture per il prossimo 25 Aprile.
Coordinamento Usb Unicoop Tirreno Livorno – 13 aprile 2015