Saremo brevi, perché il tempo per
discutere dettagliatamente dell’importante incontro di ieri mattina lo avremo
nelle assemblee dei lavoratori che convocheremo nei prossimi giorni. Ci
limitiamo quindi per il momento a poche osservazioni generali, in attesa di
discutere collettivamente insieme ai colleghi di tutte le questioni in ballo.
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Se
ne vociferava in maniera generica da tempo, ma è solo durante l’incontro di ieri
mattina che è arrivata la quantificazione numerica degli esuberi di personale (40 equivalenti full-time) dichiarati
da Unicoop Tirreno nel territorio livornese. Territorio nel quale, lo
ricordiamo, Unicoop Tirreno ha quote di mercato altissime e dal quale trae da
sempre milioni di euro di utili.
E
così, dopo anni durante i quali ci hanno sempre detto che l’occasione per un
miglioramento delle nostre condizioni di lavoro era legata all’apertura del
nuovo negozio di Porta a Mare, oggi ci comunicano che ciò non è possibile
proprio a causa di questi esuberi che, guarda caso, coprono numericamente
l’organico necessario per il nuovo punto vendita.
Durante
l’incontro lo abbiamo detto e ripetuto più volte con chiarezza: per noi questa dichiarazione di esuberi è
irricevibile. E abbiamo sostenuto questa nostra posizione con la forza dei numeri,
facendo notare che alla base di questa decisione aziendale c’è solo una
fissazione di un (palesemente sproporzionato, per non dire provocatorio)
obiettivo di produttività costruito in maniera artificiale con il solo fine di
far partire il nuovo negozio a “saldo-zero”; saldo di ore e diritti dei
lavoratori ovviamente (e citiamo, oltre alle ore, anche i diritti perché
durante l’incontro è stato toccato anche l’argomento dell’integrativo, sempre
fermo al palo dal 2009). Da ricordare anche che, chi si dovrà spostare, non
avrà le condizioni contrattuali (migliori) del canale supermercati
(nonostante quello di Porta a Mare sarà un super), e questo a causa della vergognosa intesa del 15 ottobre 2013 (da noi già spiegata nei comunicati e nelle assemblee dei mesi scorsi) firmata da
Cgil-Cisl-Uil senza il consenso dei lavoratori Iper e soprattutto a loro danno.
Come
se non bastasse, l’azienda ha manifestato l’intenzione di procedere velocemente
(entro il 14 aprile) alla composizione del nuovo organico (escludendo ogni
ipotesi di facoltatività per i dipendenti che si dovranno spostare),
nonostante la nostra richiesta ufficiale
(purtroppo respinta) di incontrarci di nuovo per ridiscutere il dato degli
esuberi e dell’obiettivo di produttività, visto che non eravamo certo a
quel tavolo per ricevere solo una comunicazione unilaterale dell’azienda, decisa
peraltro su altri tavoli (come quello di
novembre a Roma) dai quali la nostra Rsu eletta dai lavoratori è stata
ingiustamente esclusa.
Il
nostro giudizio sull’esito dell’incontro dunque è pesantemente negativo, ma rimandiamo ogni altra spiegazione
e valutazione alle assemblee dei lavoratori, che convocheremo a breve e che
vedranno la presenza di entrambe le componenti (Usb e Cgil) della Rsu, in modo
che ognuno possa esprimere le proprie posizioni in un unico momento di
confronto insieme a tutti i colleghi. Fino
a quel momento, l’azienda si è impegnata a non procedere con l’avvio delle
formazioni professionali per il personale che dovrebbe essere destinato al
nuovo negozio. Invitiamo i colleghi e le colleghe a segnalarci eventuali forzature
e casi di non rispetto di questo impegno.
Rsu Usb Ipercoop Livorno – 28 marzo
2014