venerdì 24 febbraio 2017

Trattativa Unicoop Tirreno in stallo: quale gioco stanno facendo?

Siamo arrivati al sesto incontro della trattativa per la crisi di Unicoop Tirreno e ormai possiamo parlare di situazione di stallo, dato che anche oggi non c'è stato alcun avanzamento concreto sui temi fondamentali e siamo ancora fermi a tante parole e pochi fatti (oggi solo un altro lieve abbassamento di 20 unità del numero degli esuberi, qualche dato numerico di dettaglio e nient'altro).

Ci pare evidente che qualcuno dei soggetti al tavolo (non sappiamo chi) stia volutamente "allungando il brodo". Noi vogliamo dire chiaramente che, anche se al lavoratore può sembrare non necessaria in questo momento una accelerazione, deve esserci la consapevolezza che esiste il rischio, se i tempi si allungano ancora, di trovarci ad affrontare questa trattativa in una condizione di maggiore debolezza rispetto alla forza che abbiamo adesso. 

Giampaoletti infatti questa mattina ha fornito per la prima volta dei tempi certi (31 marzo) oltre i quali non si potrà andare, pena l'apertura unilaterale delle procedure di licenziamento da parte di Unicoop Tirreno. Noi dal canto nostro, di fronte a questa sorta di ultimatum, abbiamo risposto con una netta presa di posizione: al prossimo incontro esigiamo un testo scritto che ci consenta di poter decidere insieme ai lavoratori se andare avanti nella trattativa oppure intraprendere azioni di lotta. 

Ma vogliamo dire anche altro. 
Negli ultimi 10 anni la nostra analisi sindacale su Unicoop Tirreno si è rivelata, alla luce poi dei fatti, quella più giusta. 
Le perdite in bilancio che si verificavano ogni anno non potevano essere addebitate (come invece faceva la nostra dirigenza) alle fasce medio-basse dei lavoratori, ossia a coloro che concretamente mandano avanti l'azienda. Penalizzando i lavoratori in nome della produttività, dicevamo noi, le vendite si abbassano e quindi la crisi si aggrava. E dicevamo anche che le voragini stavano altrove (troppi dirigenti e con scarse capacità manageriali, sprechi, investimenti imprudenti et cetera), come infatti questa trattativa sta confermando. 
Solo che presentarci a questo tavolo dicendo "avevamo ragione noi" lasciava il tempo che trovava, mentre era (ed è) necessario affrontare con serietà un problema che riguarda tutti i lavoratori. 
Se qualcuno sta giocando al futuro "traghettamento" di Unicoop Tirreno dentro altre grandi cooperative, sappia che sta facendo questo pericoloso gioco sulla pelle dei lavoratori, perché questo eventuale traghettamento non sarebbe indolore e porterebbe sul tavolo ben altri, drammatici, numeri.

Usb sta a questo tavolo solo nell'interesse di chi lavora e dice no a giochetti e strategie incomprensibili per i lavoratori, che invece meritano chiarezza e trasparenza sugli intenti di questa trattativa. L'obiettivo dichiarato e ufficiale è salvare l'identità di Unicoop Tirreno e renderla autonoma dalle altre cooperative? Bene, allora non comprendiamo questo avanzare a passo di lumaca. E allo stesso tempo non accetteremo accelerate improvvise su contenuti non precedentemente concordati. 

Usb Commercio 
24 febbraio 2017

venerdì 17 febbraio 2017

Unicoop Tirreno: la trattativa avanza molto lentamente, i lavoratori esigono chiarezza



Pochissime novità nel quinto incontro della vertenza Unicoop Tirreno, dato che siamo pressoché rimasti fermi ai contenuti della riunione di due giorni fa, già descritti nel nostro comunicato di martedì. 
L'azienda ha dichiarato di non avere ancora sciolto il nodo fondamentale dell'ammortizzatore sociale da utilizzare, ribadendo quanto già espresso martedì. 
Qualche informazione in più è arrivata solo sulla organizzazione del lavoro nella sede centrale di Vignale Riotorto ma, anche su tale aspetto, solo questioni molto vaghe e generiche su alcune funzioni che saranno dismesse. Su tutto il resto, praticamente niente. 
Vogliamo dire con chiarezza all'azienda che i lavoratori che rappresentiamo ci stanno chiedendo di avere informazioni più precise e concrete, dato che è in gioco il loro futuro lavorativo. 
Visto che l'azienda ha dichiarato ufficialmente che è suo obiettivo arrivare ad un accordo per un protocollo completo di gestione di questa crisi, serve al più presto una bozza di testo su cui potersi confrontare concretamente. Le dichiarazioni di intenti non bastano più ed è giunta l'ora di giocare a carte scoperte, nel rispetto di tutti i lavoratori. 
Sono necessarie parole scritte nero su bianco, che come organizzazione sindacale analizzeremo senza sconti e fino alle virgole per decidere cosa sarà accettabile e cosa invece dovrà essere respinto. La nostra esigenza è quella di tutti i lavoratori di Unicoop Tirreno che vogliono salvare posti di lavoro e salario. 
Nell'incontro della prossima settimana pretendiamo informazioni più precise e concrete. 
Usb Commercio     
16 febbraio 2017

mercoledì 15 febbraio 2017

Trattativa Unicoop Tirreno: si abbassa sensibilmente il numero degli esuberi ma i nodi da sciogliere restano troppi



Si è tenuto oggi, martedì 14 febbraio, a Roma il quarto incontro della trattativa sulla crisi di Unicoop Tirreno. Piccoli passi avanti ma i nodi importanti devono ancora essere sciolti.
L’incontro si è aperto con la comunicazione da parte dell’azienda che la lista dei negozi da chiudere/cedere si è assottigliata di 4 punti vendita (Velletri, Fornoli, Pieve Fosciana, Tuscania), passando quindi da 21 a 18 (in quanto il negozio di Terracina, recentemente ceduto, ritornerà proprietà Unicoop): era uno dei nostri obiettivi, siamo soddisfatti e speriamo che il numero possa abbassarsi ulteriormente. Questo dato comporta quindi la conseguente riduzione del numero complessivo di esuberi, che passa da 481 equivalenti full-time a 463.
A questo dato positivo vanno anche aggiunti (dati provvisori) circa 30 richieste di esodo volontario e una sessantina di lavoratori in esodo in quanto agganceranno da subito una finestra pensionistica.
Sul Contratto Integrativo Aziendale la cooperativa ha risposto positivamente alla nostra richiesta di non toccare il salario delle fasce più deboli. Resta da individuare la soglia salariale sotto la quale non verranno intaccate le retribuzioni. Alcuni istituti del Cia non verranno comunque stralciati ma solo sospesi temporaneamente fino al raggiungimento del pareggio di bilancio.
Sull’ammortizzatore sociale conservativo da usare, purtroppo siamo ancora a dichiarazioni vaghe e non precise: solo una preferenza espressa da Unicoop Tirreno per la Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria per crisi. Ci siamo comunque aggiornati al prossimo incontro di dopodomani per valutare la soluzione migliore per i lavoratori, che per noi resta quella dei Contratti di Solidarietà.
L’Usb tira dritto verso l’obiettivo, che per noi può essere soltanto zero licenziamenti e tutela per i salari. La giornata di oggi ha portato piccoli passi in avanti che non riteniamo assolutamente sufficienti. Abbiamo chiesto a Unicoop un cambio di passo che consenta concretamente di dare sicurezza ai lavoratori in termini occupazionali e salariali. La trattativa è molto complessa e dall’esito per nulla scontato, non abbassiamo la guardia, determinati a raggiungere il risultato.
Usb Commercio  
14 febbraio 2017

giovedì 9 febbraio 2017

Crisi Unicoop Tirreno: passi avanti nella trattativa con l'obiettivo di arrivare a zero esuberi



Terzo incontro nella trattativa di Usb con Unicoop Tirreno sul piano di esuberi e tagli ipotizzato dall'azienda.  
Nell'incontro di oggi, 8 febbraio 2017, la cooperativa ci ha presentato i punti cardine di quello che dovrà essere un accordo da firmare nelle prossime settimane. 
- Protocollo di intesa per le cessioni e per le chiusure dei negozi.        
L'azienda ha confermato la sua disponibilità a redigere un protocollo di intesa per la gestione dei negozi da chiudere o da cedere ad altre aziende, monitorando costantemente la situazione insieme alle organizzazioni sindacali attraverso una continua condivisione di informazioni. Anche oggi Usb ha ribadito la sua richiesta di rivedere almeno in parte il piano di abbandono di questi negozi da parte della cooperativa. 

- Rinegoziazione Contratto Integrativo Aziendale.    
L'obiettivo della cooperativa è ridurre l'attuale costo dell'integrativo (circa 7 milioni di euro l'anno tra premi e altri istituti) attraverso una neutralizzazione temporanea di alcune voci. Da parte nostra abbiamo ribadito che i sacrifici dei lavoratori dovranno essere ben proporzionati agli stipendi, perché non si possono assolutamente operare tagli su salari che sono già quasi sotto la soglia di povertà. L'azienda ha poi proposto di legare alla presenza al lavoro il premio aziendale: un'ipotesi che ci lascia molti dubbi. Anche i permessi sindacali previsti dall'integrativo verranno (non del tutto) tagliati: questo aspetto ci vede favorevoli. 

- Ammortizzatore sociale.               
L'azienda intende procedere con la richiesta alle istituzioni dei Contratti di Solidarietà o della Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria. Su questo aspetto sarà un tavolo tecnico composto da azienda e sindacati a gestire tutti i necessari approfondimenti numerici. Al momento quindi non siamo ancora in grado di dire qualcosa sugli aspetti quantitativi di questo ammortizzatore sociale conservativo. Questo ammortizzatore avrà una durata prestabilita e pochi mesi prima della fine di esso le parti si rivedranno per fare il punto della situazione sia riguardo ai risultati economici dell'azienda, sia riguardo al numero di uscite volontarie. A proposito dei risultati economici, siamo ancora in attesa del piano industriale dato che ad oggi abbiamo solo una dichiarazione di intenti di Unicoop Tirreno di far tornare in utile l'attività caratteristica, ma non si è capito bene come. 

- Licenziamenti collettivi con meccanismo di incentivazione predefinito a scalare.         
Unicoop Tirreno intende individuare i lavoratori disposti ad uscire dall'azienda su base volontaria, proponendo loro degli incentivi che saranno più alti per chi esce subito e via via più bassi man mano che passa il tempo. L'azienda ha garantito equità ed equilibrio nei trattamenti dei lavoratori che vorranno lasciare l'azienda e ha assicurato che non potrà unilateralmente prendere decisioni espulsive. 

- Contratti di servizio.        
L'azienda intende tagliare alcuni appalti per reinternalizzare dei servizi. Per noi questo dovrà necessariamente essere legato ad un conseguente abbassamento del numero degli esuberi Unicoop Tirreno, e siccome per noi i lavoratori devono essere tutelati tutti, abbiamo chiesto di avere informazioni tempestive in modo da poter gestire sindacalmente gli eventuali esuberi nelle ditte appaltatrici e trovare subito delle soluzioni. 

- Dirigenti.            
Entro fine febbraio, 4 dirigenti usciranno dall'azienda, altri 4 saranno demansionati (stipendio dimezzato) e altri 2 subiranno una decurtazione dello stipendio. In totale i dirigenti passano quindi da 17 a 9 e lo riteniamo un numero più consono. 

Oggi sono stati fatti dei passi in avanti e abbiamo percepito un ascolto e un recepimento di alcune nostre osservazioni portate al tavolo nei due incontri precedenti. Usb va avanti verso l'obiettivo di esuberi zero, convinti che questo sia assolutamente raggiungibile.
I prossimi incontri sono calendarizzati per il 14 e il 16 febbraio. Date soggette a conferma.
Usb Commercio               
8 febbraio 2017

giovedì 2 febbraio 2017

Si accorciano le distanze, Usb resta al tavolo con Unicoop Tirreno



L’Unione Sindacale di Base ha affrontato oggi (1 febbraio 2017) il secondo incontro, conclusosi a tarda serata, con Unicoop Tirreno.
Sul tavolo di trattativa, i circa 600 esuberi dichiarati dall’azienda nel primo incontro del 16 gennaio scorso, nonché l’ipotesi di stralcio della contrattazione di secondo livello. Dopo l’incontro di due settimane fa, l’Usb aveva proclamato uno sciopero per l’intera giornata di venerdì 3 febbraio, sciopero poi sospeso in attesa dell’odierno appuntamento.

Il duro confronto di oggi ha prodotto i seguenti risultati, che riteniamo sufficienti per confermare la sospensione dello sciopero già proclamato:

- Condivisione da parte di Unicoop Tirreno dell’obiettivo di arrivare al risultato (dopo un percorso condiviso) di zero esuberi.
- Per raggiungere tale fine, l’azienda ha convenuto la necessità di avviare un confronto continuo che prevederà tra le altre cose l’utilizzo di un ammortizzatore sociale conservativo e non espulsivo, operando anche su prepensionamenti e su esodi volontari di lavoratori.
- Disponibilità della cooperativa a rivedere l’intenzione di revocare il Contratto Integrativo Aziendale.
- Apertura al dialogo sul versante delle chiusure e cessioni di negozi (anche questo aspetto ci vedrà impegnati in un monitoraggio costante per ridurne al minimo gli effetti sui lavoratori).

Le aperture di cui sopra, unitamente alle dichiarazioni di intenti di Unicoop Tirreno di tornare ad una solidità di bilancio attraverso un intervento anche sui costi dirigenziali e accessori, ci danno la determinazione per rimanere a questo tavolo e garantire in questo modo la trasparenza, salvaguardando i lavoratori.

Manteniamo sospeso lo sciopero, pronti a mobilitarci qualora l’azienda non dovesse tenere fede agli impegni presi al tavolo. Confermiamo la nostra intenzione di incontrare il Ministro Poletti affinché si faccia garante di questo percorso.

1 febbraio 2017
Usb Lavoro Privato