Sul Tirreno di oggi compare, a grandi caratteri,
questo annuncio dell'azienda:
BUON ANNO AI SOCI E CLIENTI UNICOOP TIRRENO.
GRAZIE AI DIPENDENTI CHE HANNO PERMESSO IL 31
DICEMBRE 2012 DI GARANTIRE IL SERVIZIO AD OLTRE VENTIMILA SOCI E CLIENTI NEI
NEGOZI COOP DELLA PROVINCIA DI LIVORNO.
LA DIREZIONE AZIENDALE UNICOOP TIRRENO
Gli scioperanti invece non meritano né
ringraziamenti né auguri. La nostra colpa? Aver esercitato il nostro diritto di
sciopero. Un diritto fondamentale
previsto dalla Costituzione, ma che Unicoop Tirreno non riconosce e anzi
calpesta senza pietà, in due maniere. La prima è quella (gravissima)
dell'invenzione del "lavoro comandato" di cui abbiamo già parlato nei
nostri precedenti comunicati sottolineando l'esistenza dei presupposti per una
causa per condotta antisindacale, la seconda è quella della gogna mediatica per
chi ha scioperato.
Già, perché dietro a questo bel messaggino di
inizio anno, è facile individuare l'obiettivo dell'azienda: isolare gli
scioperanti ringraziando chi non ha aderito. Un mezzuccio di livello infimo,
quello di mascherare dentro a un messaggio di auguri un attacco a chi il 31
dicembre ha deciso di protestare legittimamente contro le ultime pesanti
decisioni aziendali.
Il diritto
di sciopero è un elemento cardine per un paese civile, senza quello ci sono le
dittature e i regimi antidemocratici. Per Unicoop Tirreno però questo diritto è
fumo negli occhi: va oscurato, combattuto, denigrato, isolato, umiliato, con
tutte le armi possibili. Come in altri tempi, in altri secoli addirittura,
possiamo dire. Quando i diritti non esistevano e i padroni avevano vita facile.
Tutto questo mentre in ogni sua uscita pubblica la Coop non perde mai occasione
per riempirsi la bocca di parole come "legalità" e
"solidarietà".
Ci aspettavamo che l'azienda prendesse la parola
per spiegare il proprio comportamento, per portare giustificazioni al suo non
rispetto di leggi e accordi, magari per dire che sulla precettazione ha fatto
un errore e si scusa dicendo che non lo farà più. Invece no, ha optato per
un rilancio, per alzare il livello dello scontro con una inaccettabile
ulteriore provocazione contro gli aderenti ad uno sciopero indetto da tutte le
sigle sindacali operanti in azienda.
Noi da questi attacchi non ci facciamo intimidire.
Abbiamo il dovere di difendere i nostri colleghi (tutti) da un clima del
terrore che l'azienda sta diffondendo con una strategia preordinata al
raggiungimento dei loro scopi. Perché
è con il nostro fare sindacato che abbiamo l'ambizione di migliorare l'azienda
per la quale lavoriamo, dandole un profilo di maggiore umanità e giustizia.
In chiusura, visto che per l'azienda sono
persone invisibili solo per il fatto che hanno esercitato il loro diritto di
sciopero, vogliamo pensarci noi a ringraziare chi ha aderito alla protesta di
lunedì, dando una bellissima prova di coscienza e solidarietà. Con i colleghi
che (altrettanto legittimamente) hanno invece deciso di non aderire, continueremo
ovviamente a confrontarci come sempre abbiamo fatto, e a scambiarci idee e
riflessioni sulle tematiche sindacali che riguardano la nostra condizione
lavorativa.
2 gennaio 2013
COORDINAMENTO USB UNICOOP TIRRENO LIVORNO