mercoledì 25 gennaio 2017

Crisi Unicoop Tirreno: invece di colpire i lavoratori, azzerrare la dirigenza



Quanti sono e quanto guadagnano i dirigenti Unicoop Tirreno (compreso il Presidente)? Come Unione Sindacale di Base ci poniamo questa domanda perché riteniamo inaccettabile che, mentre viene presentato ai dipendenti un piano con 600 posti di lavoro a rischio, nessuno di coloro che era in plancia di comando negli anni in cui è maturata questa crisi, ha ancora proferito parola. Ha parlato solo il Presidente Marco Lami, in una intervista in cui sostanzialmente non ha detto niente di concreto. 

In Italia purtroppo funziona sempre così: quando le cose vanno bene, i manager guadagnano soldi a palate, quando invece vanno male, a pagare sono solo i lavoratori, e i dirigenti cadono sempre in piedi mantenendo i loro posti (al massimo li spostano in società amiche) e i loro lauti stipendi. Noi non ci stiamo. È un sistema ingiusto e malato, e se pensiamo che in questo caso l'azienda si chiama Cooperativa, è ancora più grave. 

Invece di andare a colpire i lavoratori, la dirigenza Unicoop Tirreno va AZZERATA. Premi, benefit, lussuose auto aziendali anche per chi vive a pochi chilometri dalla sede. Prima di parlare di qualsiasi altra cosa, è necessario un segnale in questa direzione. Ci rivolgiamo al Consiglio di Amministrazione, chiedendogli di porre la Dirigenza di fronte alle proprie responsabilità. 

Il prezzo delle crisi è pagato sempre dagli ultimi, ora basta.

Unione Sindacale di Base      
24 gennaio 2017

martedì 17 gennaio 2017

Unicoop Tirreno annuncia centinaia di esuberi, Usb: "No a licenziamenti"



Si è tenuto questo pomeriggio a Roma l'incontro di Usb con Unicoop Tirreno. Un incontro importante perché sancisce per noi l'inizio di un confronto sindacale ufficiale con questa azienda, ma allo stesso tempo anche un "battesimo" difficilissimo, dato che la Coop ci ha dato comunicazioni molto dure per i lavoratori. 
Nell'ultimo quinquennio 2011-2016 si è verificata una perdita di fatturato consistente, che insieme al prestito di 170 milioni erogato dalle altre grandi Coop a Unicoop Tirreno (dovuto all'intervento di Bankitalia sul rapporto tra patrimonio netto e prestito sociale), hanno spinto l'azienda a mettere in campo un piano di forte ridimensionamento, sia sul piano dei costi accessori (energia, appalti, consulenze, auto aziendali e altro), sia sul piano del costo del personale. 
13 negozi destinati a chiudere, 8 destinati ad essere ceduti in franchising, contratto integrativo aziendale da tagliare, per un totale di 481 lavoratori "equivalenti full-time" in esubero, così suddivisi: 116 nei negozi da cedere, 110 nei negozi da chiudere, 95 nei negozi che rimarranno aperti, 160 nella sede centrale di Vignale Riotorto. 
Durante il lungo incontro abbiamo posto all'azienda tutte le nostre osservazioni riguardo alla situazione. Osservazioni che per necessità di sintesi ci limitiamo qui ad accennare, rimandando ad un confronto con i lavoratori i tanti dettagli importanti e le necessarie spiegazioni. 
In maniera chiara abbiamo risposto che per l'Usb l'obiettivo è inequivocabile: zero licenziamenti, rivalutazione della scelta di chiudere alcuni negozi e salvaguardia di almeno alcune voci dell'integrativo. Una sfida assolutamente non facile ma che ci vedrà fortemente impegnati insieme ai nostri colleghi per scongiurare perdite di posti di lavoro che rappresenterebbero veri e propri drammi in un'Italia già martoriata da crisi e disoccupazione. 
Per Usb deve essere chiaro a tutti che la parola esuberi non equivale automaticamente a licenziamenti: da qui partiamo per affrontare l'azienda nei prossimi incontri che verranno calendarizzati. 
Per noi lavoratori è il momento di unirci e dimostrare che la Coop siamo noi, ossia chi tutti i giorni fatica all'interno del proprio posto di lavoro. Ci aspetta una partita difficile, dobbiamo giocarla tutti insieme individuando gli strumenti migliori per tutelare tutti i dipendenti. 

Usb Commercio    
16 gennaio 2017