Si
è tenuto questo pomeriggio a Roma l'incontro di Usb con Unicoop Tirreno. Un
incontro importante perché sancisce per noi l'inizio di un confronto sindacale
ufficiale con questa azienda, ma allo stesso tempo anche un
"battesimo" difficilissimo, dato che la Coop ci ha dato comunicazioni
molto dure per i lavoratori.
Nell'ultimo
quinquennio 2011-2016 si è verificata una perdita di fatturato consistente, che
insieme al prestito di 170 milioni erogato dalle altre grandi Coop a Unicoop
Tirreno (dovuto all'intervento di Bankitalia sul rapporto tra patrimonio netto
e prestito sociale), hanno spinto l'azienda a mettere in campo un piano di
forte ridimensionamento, sia sul piano dei costi accessori (energia, appalti,
consulenze, auto aziendali e altro), sia sul piano del costo del personale.
13
negozi destinati a chiudere, 8 destinati ad essere ceduti in franchising,
contratto integrativo aziendale da tagliare, per un totale di 481 lavoratori
"equivalenti full-time" in esubero, così suddivisi: 116 nei negozi da
cedere, 110 nei negozi da chiudere, 95 nei negozi che rimarranno aperti, 160
nella sede centrale di Vignale Riotorto.
Durante
il lungo incontro abbiamo posto all'azienda tutte le nostre osservazioni
riguardo alla situazione. Osservazioni che per necessità di sintesi ci
limitiamo qui ad accennare, rimandando ad un confronto con i lavoratori i tanti
dettagli importanti e le necessarie spiegazioni.
In
maniera chiara abbiamo risposto che per l'Usb l'obiettivo è inequivocabile:
zero licenziamenti, rivalutazione della scelta di chiudere alcuni negozi e
salvaguardia di almeno alcune voci dell'integrativo. Una sfida assolutamente
non facile ma che ci vedrà fortemente impegnati insieme ai nostri colleghi per
scongiurare perdite di posti di lavoro che rappresenterebbero veri e propri
drammi in un'Italia già martoriata da crisi e disoccupazione.
Per
Usb deve essere chiaro a tutti che la parola esuberi non equivale
automaticamente a licenziamenti: da qui partiamo per affrontare l'azienda nei
prossimi incontri che verranno calendarizzati.
Per
noi lavoratori è il momento di unirci e dimostrare che la Coop siamo noi, ossia
chi tutti i giorni fatica all'interno del proprio posto di lavoro. Ci aspetta
una partita difficile, dobbiamo giocarla tutti insieme individuando gli
strumenti migliori per tutelare tutti i dipendenti.
Usb Commercio
16 gennaio 2017
16 gennaio 2017
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