venerdì 11 novembre 2016

Elezioni Rsu Iper: primo sindacato

Nei giorni 10 e 11 novembre si sono svolte le Elezioni Rsu 2016 all'Ipercoop di Livorno. Si è trattato della quarta volta in cui i lavoratori dell'ipermercato livornese della Coop hanno eletto la loro Rappresentanza Sindacale Unitaria, dopo le tornate del 2007, 2010 e 2013. 

L'Unione Sindacale di Base si conferma per la quarta volta consecutiva il primo sindacato con 107 voti, contro i 75 della Filcams-Cgil. 

Nel commento all'esito del voto (che riportiamo in fondo dopo i risultati) una dedica particolare è stata scritta per Sara Catola, la sindacalista Usb proprio dell'Iper che un anno fa venne licenziata, e poi non reintegrata nonostante la definizione di licenziamento illegittimo da parte del giudice.

Grande soddisfazione nel Coordinamento Usb Unicoop Tirreno, che sta trovando nel corso degli anni una continuità di risultati mai facile da ottenere.

Ecco i risultati e i nomi degli eletti. 

Aventi diritto al voto: 297

Votanti: 190

Schede bianche: 0

Schede nulle: 8

Voti Usb Lavoro Privato: 107 (3 delegati)

Voti Filcams-Cgil: 75 (2 delegati)

Delegati eletti (in ordine di numero di preferenze):
Perez Diego (Usb)
Muzzi Francesca (Cgil)
Beltramme Maurizio (Cgil)
Spagnoli Veronica (Usb)
Trastullo Alfredo (Usb)

Il commento dell'Usb. 

Dopo aver perso per vari motivi negli ultimi tre anni più della metà dei nostri delegati, in tanti ci davano ormai per morti. Invece dai risultati delle elezioni Rsu emerge che per la quarta volta consecutiva (2007, 2010, 2013, 2016) siamo ancora il primo sindacato all'Ipercoop di Livorno. Un risultato che, per il motivo suddetto ma anche per altri fattori​, non era per niente scontato. Nessun trionfalismo (in questa fase di palese difficoltà sindacale sarebbe fuori luogo) ma volevamo solo far sapere, a chi sperava di averci spazzato via, che il progetto Usb a quanto pare non solo non è morto, ma continua a ricevere il consenso dei lavoratori. Adesso ci attende un altro difficile ma stimolante mandato di tre anni come Rsu Ipercoop Livorno.
Grazie di cuore a chi ci ha votato, grazie a chi ha partecipato alle elezioni (l'affluenza è stata pari a quella di tre anni fa, quando però si votò un giorno in più), grazie a tutti i candidati di entrambe le sigle per l'impegno profuso nell'organizzazione del voto​, e grazie a Daniele ed Emanuele per il loro importantissimo e​d​ impeccabile ruolo in Commissione elettorale.
​Infine​: dedichiamo questo risultato a Sara, che oggi non è più delegata perché esattamente un anno fa ha pagato con un licenziamento ingiusto la sua attività di sindacalista. Siamo sicuri che chi ha votato per l'Usb, lo ha fatto anche come risposta a tale ingiustizia. Sara, col cuore, era lì con noi. E noi con lei.

Unione Sindacale di Base
11 novembre 2016

http://commercio.usb.it/index.php?id=20&tx_ttnews[tt_news]=91706&cHash=f0162c7125&MP=63-642

venerdì 4 novembre 2016

10-11 novembre elezioni all'Iper



Le Elezioni Rsu 2016 nell’unità produttiva Ipercoop Livorno si terranno presso la saletta sindacale dell’ipermercato i giorni

GIOVEDÌ 10 NOVEMBRE DALLE ORE 8 ALLE ORE 18
E VENERDÌ 11 NOVEMBRE
DALLE ORE 8 ALLE ORE 11


Indicazioni per il voto

- I componenti della Rsu restano in carica per tre anni. In caso di dimissioni di componente elettivo, lo stesso sarà sostituito dal primo dei non eletti appartenente alla medesima lista.

- Hanno diritto di voto tutti gli operai, gli impiegati e i quadri non in prova in forza all’unità produttiva alla data delle elezioni (con “in forza” si intendono anche i dipendenti in trasferta temporanea in altro punto vendita).

- Il voto è segreto e diretto e non può essere espresso né per lettera né per interposta persona.

- L’elettore potrà:
-          Votare solo la lista mediante croce tracciata sulla intestazione della lista o sul simbolo
-          Votare la lista ed in più esprimere una sola preferenza (non sono mai ammesse preferenze multiple)
-          Esprimere solo una preferenza (in questo caso il voto va automaticamente anche alla lista)
-          L’indicazione di più preferenze date all’interno della stessa lista, vale unicamente come voto della lista (quindi dare più di una preferenza è come non darne neanche una)
-          Il voto apposto a più di una lista, o l’indicazione di più preferenze date a liste differenti, rende nulla la scheda
-          Nel caso di voto apposto ad una lista e di preferenza data a candidati di liste differenti, si considera valido solamente il voto di lista e nullo il voto di preferenza

- Gli elettori, per essere ammessi al voto, dovranno esibire un documento di riconoscimento personale o il badge aziendale. In mancanza, essi dovranno essere riconosciuti dai componenti della Commissione Elettorale.

- Le operazioni di scrutinio si svolgeranno subito dopo la chiusura del seggio.

- Il numero dei seggi sarà ripartito, secondo il criterio proporzionale e il metodo del maggiore resto, in relazione ai voti conseguiti dalle singole liste concorrenti.

- Nell’ambito delle liste che avranno conseguito voti, i seggi saranno attribuiti in relazione ai voti di preferenza e, in caso di parità, in relazione all’ordine di lista.

La Commissione Elettorale (Valentini Daniele, Falleni Emanuele)


Livorno, 27 ottobre 2016

lunedì 11 luglio 2016

Licenziamento Sara, sentenza: "provvedimento illegittimo", ma no al reintegro

Livorno – venerdì, 08 luglio 2016
 
La Giudice del Lavoro di Livorno si è espressa. Il licenziamento di Sara Catola (la delegata sindacale Usb dell'Ipercoop di Livorno licenziata lo scorso novembre) era illegittimo, tuttavia Sara non riavrà il suo posto di lavoro ma solo una indennità pari a 20 mensilità del suo stipendio.

Una sentenza che (se sarà confermata anche nei successivi gradi di giudizio) suona come una amarissima beffa, perché ci dice che Sara non meritava il licenziamento ma che nonostante questo, purtroppo, non avrà il reintegro nel suo posto di lavoro.

Dai fatti "non deriva l'esistenza di una giusta causa di licenziamento" (punto 17 della pronuncia della giudice). E dopo: "ritiene il Tribunale che il comportamento in parola non abbia assunto connotati di gravità tali da costituire una giusta causa di licenziamento".

Al punto 18 della sentenza la giudice precisa ulteriormente. "Assumono al riguardo rilevanza due fattori: da un lato, la particolare situazione della famiglia della Catola, atteso che lo svolgimento da parte della ricorrente di attività lavorativa presso il bar ristorante gestito dal marito, consentiva allo stesso tempo di aumentare le entrate economiche complessive della famiglia e di consentire ai tre bimbi della coppia di trascorrere del tempo al mare, insieme ad entrambi i genitori separati; di talché la scelta della Catola, pur non risolvendosi in un’accudienza diretta del figlio minore, risulta volta alla tutela della famiglia e del benessere dei figli. Dall’altro, assume rilevanza la circostanza che la Catola non ha svolto attività in concorrenza con il proprio datore di lavoro, ma un’attività diversa."

E poi al punto 19: "Pertanto, ritiene il Tribunale che nella fattispecie in esame la sanzione del licenziamento non fosse proporzionata alla gravità della violazione disciplinare commessa dalla lavoratrice e che il recesso datoriale sia da ritenersi illegittimo."

Parole chiare: il licenziamento era sproporzionato, ingiusto, illegittimo. Ma l'assurdità della legge italiana arriva con il punto 20 e con quelli successivi, in cui leggiamo che "affermata così l’illegittimità del licenziamento intimato alla ricorrente, ritiene il Tribunale che la domanda di reintegra non possa essere accolta". Un ossimoro: il tuo licenziamento era illegittimo, ma il posto di lavoro non lo riavrai. Il motivo? Sta nella legge 92 del 2012 (la legge Fornero).
"Ritenuto che - scrive la giudice - l’art. 18 comma quarto l. 300/70 così come novellato dalla l. 92/2012 debba trovare applicazione nelle sole ipotesi in cui il fatto contestato non sussiste ovvero sia espressamente punito dal CCNL con una sanzione disciplinare conservativa, atteso che una diversa interpretazione si risolverebbe in una tacita abrogazione dell’art. 18 comma quinto l. 300/770, in contrasto con la ratio legis della novella rappresentata dalla l. 92/2012, non sussistono gli estremi per fare applicazione della tutela reintegratoria domandata dalla parte ricorrente in via principale."

In altre parole: il licenziamento era sproporzionato e illegittimo ma il fatto sussiste, quindi prendi solo un risarcimento economico e non il reintegro
. Praticamente se il fatto fosse successo qualche anno fa, oggi Sara avrebbe ancora il suo posto di lavoro. La chiusura della sentenza è ancora più chiara: "accertata l’illegittimità del licenziamento intimato alla ricorrente con lettera del 5 novembre 2015, dichiara risolto il rapporto di lavoro di Catola Sara dalla data del licenziamento e condanna la società Unicoop Tirreno soc. coop. in persona del legale rappresentante p.t. al pagamento in favore di Catola Sara della indennità risarcitoria di cui all’art. 18 comma quinto l. 300/70 nella misura di venti mensilità dell’ultima retribuzione globale di fatto". Rileggiamo: accertata l'illegittimità del licenziamento, dichiara risolto il rapporto di lavoro. La beffa sta tutta qua.

Questo era solo il primo tempo. La battaglia di Sara per riavere ciò che le spetta, continua. E nel frattempo sarebbe interessante sapere cosa pensa la Coop di questa definizione ("illegittimo") data dalla giudice al licenziamento di Sara. Reintegrarla sarebbe ciò che una azienda onesta dovrebbe a questo punto fare per rimediare ad una sua illegittima decisione.

Unione Sindacale di Base
8 luglio 2016

venerdì 29 aprile 2016

Comunicato su modifica pagamento festivi



IL PAGAMENTO DEI FESTIVI IN STRAORDINARIO È UN NOSTRO DIRITTO PREVISTO DAL CCNL, DIFENDIAMOLO.

Nell'incontro di oggi la Direzione aziendale ci ha comunicato che da ora in poi cambierà il sistema di pagamento dei giorni festivi (TUTTI i festivi, sia coincidenti con domenica, sia infrasettimanali): non più in straordinario come avvenuto all'Iper da 13 anni ad oggi (e come previsto dal Ccnl), ma in ordinario con la sola maggiorazione festiva. Verrà garantita la FACOLTATIVITÀ (perché su questo aspetto ci sono sentenze, anche della Cassazione, che parlano chiaro).

Come componente Usb della Rsu abbiamo fatto presente in maniera decisa che si tratta di una violazione del Contratto Nazionale nella parte (da noi più volte pubblicata in questi anni e ricordata costantemente a chiunque la volesse mettere in dubbio) in cui è previsto che "le ore di lavoro, a qualsiasi titolo richieste, prestate nei giorni di cui all'articolo 131, dovranno essere retribuite come lavoro straordinario festivo". Essendo infatti questi giorni contrattualmente già pagati a prescindere che si lavori o meno (fanno parte della retribuzione stessa) e quindi facoltativi, l'unica retribuzione possibile per chi decide di lavorare è appunto quella che prevede lo straordinario. Non si tratta quindi di straordinario nel senso di ore in più regalate al lavoratore, ma appunto semplicemente di una forma retributiva. L'unica possibile. E non si tratta neanche di una gentile concessione ai lavoratori dell'ipermercato, come qualcuno ha voluto talvolta far credere in questi anni, ma altro non era che l'applicazione del Contratto Nazionale.   

La norma contrattuale in questione è fin troppo chiara per essere messa in dubbio, ma l'azienda nega l'evidenza e ha deciso di procedere con questa modifica-truffa nella gestione dei festivi. Con questo cambiamento in pratica i festivi vengono equiparati come retribuzione alle domeniche, tralasciando il "piccolo" dettaglio che NON sono come le domeniche, tant'è vero che vengono gestiti a parte in due articoli appositi (uno dei quali è quello che abbiamo citato sopra riguardante appunto lo straordinario) e tant'è vero che il lavoro nei festivi, a differenza di quello domenicale, NON è esigibile da parte dell'azienda.
La motivazione che ci ha comunicato l'azienda è stata che la norma secondo loro è "interpretabile" e che fino ad oggi veniva concesso uno "straordinario tecnico" (espressione fantasiosa che non abbiamo compreso). E siccome l'ipermercato rispetto all'anno scorso sta perdendo vendite, è necessario risparmiare sui costi. Premettendo che I DIRITTI NON SONO LEGATI ALL'ANDAMENTO DELLE VENDITE, abbiamo fatto presente che riteniamo molto disonesto da parte della Direzione confondere il concetto di "perdita" (nel senso di negozio che non produce utili) con quello di abbassamento di incassi rispetto all'anno precedente. Guadagnare meno di quello che volevano NON È ASSOLUTAMENTE UGUALE a perdere soldi, ma i nostri dirigenti da anni ormai giocano su questo equivoco terminologico per confondere i lavoratori. La realtà invece è che la Toscana, e in particolare la piazza di Livorno, ha sempre portato utili a Unicoop Tirreno e continua a portarne tantissimi anche in questi tempi di crisi.

La decisione aziendale sarà operativa già dai prossimi due festivi in calendario (il 22 maggio festa patronale livornese e il 2 giugno festa della Repubblica). Per difendere questo diritto che ci stanno negando invitiamo pertanto tutti i lavoratori ad opporsi a questo attacco RIFIUTANDOSI DA ORA IN POI DI LAVORARE NEI GIORNI FESTIVI. Possiamo farlo, e ricordiamo che la parola FACOLTATIVO non si presta a NESSUNA INTERPRETAZIONE, è facoltativo e basta, quindi diffidate da bugie ed informazioni errate ed eventualmente segnalateci forzature o campagne di allarmismo psicologico con le quali vorranno addirittura legare in maniera totalmente insensata questa nuova gestione dei festivi al mantenimento dei nostri posti di lavoro.

Chiudiamo con una considerazione che riteniamo IMPORTANTE. Questo attacco ai nostri diritti è solamente l'ultimo di una serie che Coop sta mettendo in pratica da qualche anno a questa parte. Prese singolarmente a qualcuno potrebbero sembrare forse cose di poco conto ma messe tutte insieme rappresentano qualcosa di pesante nei confronti di noi lavoratori. Eppure sembra che in pochi abbiano voglia di reagire. Negli anni in cui lottavamo abbiamo sempre ottenuto conquiste e difeso i nostri diritti, perché oggi non lo facciamo più? Vorremmo che chiedeste a voi stessi e al collega che lavora al vostro fianco il motivo per cui avete smesso di combattere e vi limitate a lamentarvi e basta senza fare mai niente di concreto come l'adesione agli scioperi e alle proteste. Noi andiamo ai tavoli con l'azienda e ci incazziamo ma se non abbiamo il seguito dei lavoratori l'azienda ci ride in faccia, questo è bene ricordarlo sempre. Ah dimenticavamo, da due anni e mezzo siamo senza rinnovo del Contratto Nazionale (quindi senza adeguamenti salariali e tutto il resto), scaduto il 31 dicembre 2013, e da sei anni e mezzo siamo senza rinnovo del Contratto Integrativo Aziendale, scaduto il 31 dicembre 2009. Nel frattempo le Coop continuano la loro opera di aumento dei profitti e pagano stipendi stellari ai loro manager mentre a noi sacrificano diritti, salari e tempi di vita (anche festivi). È necessario reagire collettivamente altrimenti, se abbassiamo sempre la testa, di attacchi ai nostri diritti ne subiremo ancora nei prossimi tempi.
Rsu Usb Ipercoop Livorno - 29 aprile 2016

mercoledì 3 febbraio 2016

Coordinamento Nazionale Delegati del Commercio



Si è svolto a Roma venerdì 15 Gennaio 2016 il coordinamento Nazionale dei delegati del commercio e della grande distribuzione organizzata.
Il settore è sottoposto, da parte dei grandi gruppi multinazionali, ad un profondo processo di ristrutturazione che attacca occupazione diritti e salari.
L’uscita di Federdistribuzione, che ancora non ha portato ad un rinnovo contrattuale Nazionale, da Confcommercio, dimostra che la crisi alimenta la competizione anche all’interno delle organizzazioni datoriali, producendo rinnovi contrattuali a ribasso.
I rinnovi contrattuali (quello firmato di Confcommercio e quelli scaduti da oltre 2 anni e ancora non rinnovati di Federdistribuzione e Coop di consumo), fanno emergere in tutta la sua drammacità da una parte il tacito assenso alle politiche di sfruttamento dei sindacati firmatari, e dall'altra la perdita di diritti e salario dei lavoratori. La mancata retribuzione dei primi tre giorni di malattia e l’obbligatorietà delle domeniche lavorative restano inalterati nel rinnovo di Confcommercio e nella piattaforma di Federdistribuzione e viene infatti ribadito il pesante attacco alla tutela della malattia.
Anche la questione del lavoro domenicale è rimasta tale e quale: l’80% dei lavoratori del commercio e della grande distribuzione sono donne e il lavoro nei giorni festivi sta rendendo loro la vita sociale e familiare impossibile, azzerrando di fatto i tempi di vita e di cura della famiglia. L’aumento contrattuale è a dir poco ridicolo e verrà vanificato dal mancato surplus derivante dalla prestazione straordinaria. Infatti in tema di flessibilità il CCNL firmato prevede fino a 44 ore settimanali per un massimo di 16 settimane annue; ore da “recuperare” entro l’anno. Apprendistato e tempo parziale mettono la ciliegina sulla torta del settore, che richiede il massimo della flessibilità al minor costo.
Nell’anno 2015 una buona fetta dei marchi della GDO, usufruendo delle modifiche apportate dalla riforma Fornero, ha aperto procedure di licenziamento, solidarietà, cassa integrazione e disdetto contratti integrativi di II livello che permettevano ancora di avere stipendi quasi decorosi.
La riunione, molto partecipata, ha evidenziato le problematiche gestionali e organizzative all’interno dei luoghi di lavoro, in parte dati dal fatto che nel settore non vengono riconosciute le agibilità sindacali ma soprattutto dalle pesanti ritorsioni che ormai sono di uso comune delle aziende verso chi prova a far rispettare i propri diritti.
Dalla discussione è emersa la necessità di riuscire a fare la differenza all’interno dei luoghi di lavoro cercando di andare incontro a quello che sono le necessità e le richieste più frequenti dei lavoratori.
La proposta di creare due distinti gruppi di lavoro che operino sul territorio nazionale è stata accolta dai delegati, nello specifico:
  • GRUPPO LAVORI E FORMAZIONE si occuperà di effettuare un’analisi dettagliata dei diritti persi dai lavoratori del settore negli anni, dovuti a rinnovi contrattuali a ribasso, avallati da CGIL, CISL e UIL, e di identificare e formare figure specializzate in SICUREZZA, BUSTE PAGA e PRINCIPALI DIRITTI e NORME CONTRATTUALI.
  • COORDINAMENTI TERRITORIALI che rispondano all’effettiva esigenza dei lavoratori, non necessariamente vincolati alle suddivisioni territoriali delle federazioni.
Si apre la possibilità per l’USB di intercettare grossi gruppi di lavoratori del commercio colpiti da questa emorragia di diritti, alla quale si va ad aggiungere un malcontento di massa generato dalle liberalizzazioni del decreto Monti che ormai pesa sulle spalle, oltre che dei lavoratori, di un gran numero di famiglie.
In merito alla necessità espresse dai delegati di ottenere le agibilità sindacali e di avere più forza all’interno dei centri commerciali ci siamo posti i seguenti obiettivi:

  • RICHIESTA INDIZIONE ELEZIONI RSU Come da CCNL di categoria e accordi interconfederali USB non può chiedere l’indizione delle RSU ma può esprimere a CGIL, CISL e UIL , insieme si lavoratori la propria volontà di effettuarle . Si è scelto, quindi, di dare un risvolto politico e mediatico all’iniziativa e al problema di mancanza di democrazia. Verranno selezionati dei negozi su territorio nazionale di diverse insegne e, successivamente alla raccolta delle firme dei lavoratori, verrà ufficialmente richiesta l’indizione delle elezioni.
  • COORDINAMENTI DI CENTRO COMMERCIALE nascono dall’esigenza, un po’ come nelle fabbriche degli anni 70, di organizzare e strutturare i migliaia di lavoratori occupati all’interno. Si occuperanno della costruzione di questi gruppi organizzati le RSA presenti nel Centro Commerciale.
Si è toccata, inoltre, la difficile situazione delle donne all’interno della Grande Distribuzione Organizzata. Da diversi dati emerge che l’80% dei lavoratori del commercio, infatti, sono donne.
Nasce quindi l’esigenza e la necessità di lavorare ad una proposta di legge alla presidente Boldrini e al ministro per le pari opportunità attualmente in carica, che vada a contrastare la gravosa situazione lavorativa nei settori a turnazione che impediscono, nella gran parte dei casi, la costante cura dei figli e della famiglia e che, sempre più spesso, costringono le donne ad una drastica riduzione di ore e quindi di salario o, nei casi più gravi, a lasciare il lavoro.
Il coordinamento donne del commercio si incontrerà per la prima volta a Febbraio nella sede USB di Roma.
USB Commercio esce dall’assemblea con un notevole carico di lavoro e ampi obiettivi da raggiungere necessari alla riqualificazione di un settore che nel corso degli anni ha perso in salario e diritti ma che ha aumentato esponenzialmente il numero dei lavoratori.
Buon Lavoro a tutti!

USB Commercio

lunedì 11 gennaio 2016

Passato un mese da richiesta per elezioni Rsu/Rls

Dallo scorso 11 dicembre, quindi esattamente da un mese, in tutte le bacheche sindacali dei negozi Coop di Livorno è affissa la richiesta che abbiamo inviato a Cgil-Cisl-Uil (e per conoscenza all'azienda) di avviare il percorso per l'indizione delle elezioni dei delegati Rsu/Rls in tutte le unità produttive Coop del territorio comunale livornese.

In quella stessa lettera abbiamo anche comunicato la disponibilità a far decadere i nostri attuali delegati Rsu/Rls in carica all'Ipercoop, prima della loro scadenza (ottobre 2016), in modo da rendere omogenei i mandati di tutti i futuri delegati e delegate sindacali dei negozi Coop della città di Livorno. Ad oggi ancora nessuna risposta e silenzio da parte di tutti. Attendiamo.

Coordinamento Usb Unicoop Tirreno Livorno - 11 gennaio 2016