IL PAGAMENTO DEI FESTIVI IN STRAORDINARIO È UN NOSTRO DIRITTO PREVISTO DAL CCNL,
DIFENDIAMOLO.
Nell'incontro
di oggi la Direzione aziendale ci ha comunicato che da ora in poi cambierà il
sistema di pagamento dei giorni festivi (TUTTI
i festivi, sia coincidenti con domenica, sia infrasettimanali): non più in
straordinario come avvenuto all'Iper da 13 anni ad oggi (e come previsto dal
Ccnl), ma in ordinario con la sola maggiorazione festiva. Verrà garantita la FACOLTATIVITÀ (perché su questo aspetto
ci sono sentenze, anche della Cassazione, che parlano chiaro).
Come componente
Usb della Rsu abbiamo fatto presente in maniera decisa che si tratta di una
violazione del Contratto Nazionale nella parte (da noi più volte pubblicata in
questi anni e ricordata costantemente a chiunque la volesse mettere in dubbio)
in cui è previsto che "le ore di lavoro, a qualsiasi titolo richieste,
prestate nei giorni di cui all'articolo 131, dovranno essere retribuite come
lavoro straordinario festivo". Essendo infatti questi giorni
contrattualmente già pagati a prescindere che si lavori o meno (fanno parte
della retribuzione stessa) e quindi facoltativi, l'unica retribuzione possibile
per chi decide di lavorare è appunto quella che prevede lo straordinario. Non
si tratta quindi di straordinario nel senso di ore in più regalate al lavoratore,
ma appunto semplicemente di una forma retributiva. L'unica possibile. E non si
tratta neanche di una gentile concessione ai lavoratori dell'ipermercato, come
qualcuno ha voluto talvolta far credere in questi anni, ma altro non era che
l'applicazione del Contratto Nazionale.
La norma contrattuale in questione è fin troppo chiara per essere messa in dubbio, ma l'azienda nega l'evidenza e ha deciso di procedere con questa modifica-truffa nella gestione dei festivi. Con questo cambiamento in pratica i festivi vengono equiparati come retribuzione alle domeniche, tralasciando il "piccolo" dettaglio che NON sono come le domeniche, tant'è vero che vengono gestiti a parte in due articoli appositi (uno dei quali è quello che abbiamo citato sopra riguardante appunto lo straordinario) e tant'è vero che il lavoro nei festivi, a differenza di quello domenicale, NON è esigibile da parte dell'azienda.
La
motivazione che ci ha comunicato l'azienda è stata che la norma secondo loro è
"interpretabile" e che fino ad oggi veniva concesso uno
"straordinario tecnico" (espressione fantasiosa che non abbiamo
compreso). E siccome l'ipermercato rispetto all'anno scorso sta perdendo
vendite, è necessario risparmiare sui costi. Premettendo che I DIRITTI NON SONO LEGATI ALL'ANDAMENTO DELLE
VENDITE, abbiamo fatto presente che riteniamo molto disonesto da parte
della Direzione confondere il concetto di "perdita" (nel senso di
negozio che non produce utili) con quello di abbassamento di incassi rispetto
all'anno precedente. Guadagnare meno di quello che volevano NON È ASSOLUTAMENTE UGUALE a perdere
soldi, ma i nostri dirigenti da anni ormai giocano su questo equivoco
terminologico per confondere i lavoratori. La realtà invece è che la Toscana, e
in particolare la piazza di Livorno, ha sempre portato utili a Unicoop Tirreno
e continua a portarne tantissimi anche in questi tempi di crisi.
La decisione
aziendale sarà operativa già dai prossimi due festivi in calendario (il 22
maggio festa patronale livornese e il 2 giugno festa della Repubblica). Per
difendere questo diritto che ci stanno negando invitiamo pertanto tutti i
lavoratori ad opporsi a questo attacco RIFIUTANDOSI
DA ORA IN POI DI LAVORARE NEI GIORNI FESTIVI. Possiamo farlo, e ricordiamo
che la parola FACOLTATIVO non si presta a NESSUNA
INTERPRETAZIONE, è facoltativo e basta, quindi diffidate da bugie ed
informazioni errate ed eventualmente segnalateci forzature o campagne di
allarmismo psicologico con le quali vorranno addirittura legare in maniera
totalmente insensata questa nuova gestione dei festivi al mantenimento dei
nostri posti di lavoro.
Chiudiamo
con una considerazione che riteniamo IMPORTANTE.
Questo attacco ai nostri diritti è solamente l'ultimo di una serie che Coop sta
mettendo in pratica da qualche anno a questa parte. Prese singolarmente a
qualcuno potrebbero sembrare forse cose di poco conto ma messe tutte insieme
rappresentano qualcosa di pesante nei confronti di noi lavoratori. Eppure
sembra che in pochi abbiano voglia di reagire. Negli anni in cui lottavamo
abbiamo sempre ottenuto conquiste e difeso i nostri diritti, perché oggi non lo
facciamo più? Vorremmo che chiedeste a voi stessi e al collega che lavora al
vostro fianco il motivo per cui avete smesso di combattere e vi limitate a
lamentarvi e basta senza fare mai niente di concreto come l'adesione agli
scioperi e alle proteste. Noi andiamo ai tavoli con l'azienda e ci incazziamo
ma se non abbiamo il seguito dei lavoratori l'azienda ci ride in faccia, questo
è bene ricordarlo sempre. Ah dimenticavamo, da due anni e mezzo siamo senza
rinnovo del Contratto Nazionale (quindi senza adeguamenti salariali e tutto il
resto), scaduto il 31 dicembre 2013, e da sei anni e mezzo siamo senza rinnovo
del Contratto Integrativo Aziendale, scaduto il 31 dicembre 2009. Nel frattempo
le Coop continuano la loro opera di aumento dei profitti e pagano stipendi
stellari ai loro manager mentre a noi sacrificano diritti, salari e tempi di
vita (anche festivi). È necessario reagire collettivamente altrimenti, se
abbassiamo sempre la testa, di attacchi ai nostri diritti ne subiremo ancora
nei prossimi tempi.
Rsu Usb
Ipercoop Livorno - 29 aprile 2016