venerdì 28 marzo 2014

40 esuberi a Livorno: per noi sono irricevibili



Saremo brevi, perché il tempo per discutere dettagliatamente dell’importante incontro di ieri mattina lo avremo nelle assemblee dei lavoratori che convocheremo nei prossimi giorni. Ci limitiamo quindi per il momento a poche osservazioni generali, in attesa di discutere collettivamente insieme ai colleghi di tutte le questioni in ballo.

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Se ne vociferava in maniera generica da tempo, ma è solo durante l’incontro di ieri mattina che è arrivata la quantificazione numerica degli esuberi di personale (40 equivalenti full-time) dichiarati da Unicoop Tirreno nel territorio livornese. Territorio nel quale, lo ricordiamo, Unicoop Tirreno ha quote di mercato altissime e dal quale trae da sempre milioni di euro di utili.

E così, dopo anni durante i quali ci hanno sempre detto che l’occasione per un miglioramento delle nostre condizioni di lavoro era legata all’apertura del nuovo negozio di Porta a Mare, oggi ci comunicano che ciò non è possibile proprio a causa di questi esuberi che, guarda caso, coprono numericamente l’organico necessario per il nuovo punto vendita.

Durante l’incontro lo abbiamo detto e ripetuto più volte con chiarezza: per noi questa dichiarazione di esuberi è irricevibile. E abbiamo sostenuto questa nostra posizione con la forza dei numeri, facendo notare che alla base di questa decisione aziendale c’è solo una fissazione di un (palesemente sproporzionato, per non dire provocatorio) obiettivo di produttività costruito in maniera artificiale con il solo fine di far partire il nuovo negozio a “saldo-zero”; saldo di ore e diritti dei lavoratori ovviamente (e citiamo, oltre alle ore, anche i diritti perché durante l’incontro è stato toccato anche l’argomento dell’integrativo, sempre fermo al palo dal 2009). Da ricordare anche che, chi si dovrà spostare, non avrà le condizioni contrattuali (migliori) del canale supermercati (nonostante quello di Porta a Mare sarà un super), e questo a causa della vergognosa intesa del 15 ottobre 2013 (da noi già spiegata nei comunicati e nelle assemblee dei mesi scorsi) firmata da Cgil-Cisl-Uil senza il consenso dei lavoratori Iper e soprattutto a loro danno.

Come se non bastasse, l’azienda ha manifestato l’intenzione di procedere velocemente (entro il 14 aprile) alla composizione del nuovo organico (escludendo ogni ipotesi di facoltatività per i dipendenti che si dovranno spostare), nonostante la nostra richiesta ufficiale (purtroppo respinta) di incontrarci di nuovo per ridiscutere il dato degli esuberi e dell’obiettivo di produttività, visto che non eravamo certo a quel tavolo per ricevere solo una comunicazione unilaterale dell’azienda, decisa peraltro su altri tavoli (come quello di novembre a Roma) dai quali la nostra Rsu eletta dai lavoratori è stata ingiustamente esclusa.

Il nostro giudizio sull’esito dell’incontro dunque è pesantemente negativo, ma rimandiamo ogni altra spiegazione e valutazione alle assemblee dei lavoratori, che convocheremo a breve e che vedranno la presenza di entrambe le componenti (Usb e Cgil) della Rsu, in modo che ognuno possa esprimere le proprie posizioni in un unico momento di confronto insieme a tutti i colleghi. Fino a quel momento, l’azienda si è impegnata a non procedere con l’avvio delle formazioni professionali per il personale che dovrebbe essere destinato al nuovo negozio. Invitiamo i colleghi e le colleghe a segnalarci eventuali forzature e casi di non rispetto di questo impegno.


Rsu Usb Ipercoop Livorno – 28 marzo 2014

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