martedì 1 marzo 2011

COMUNICATO DELLA RSU AI LAVORATORI DOPO LO SCIOPERO DI SABATO

La giornata di sabato può solo essere definita come perfetta, e il merito è di tutti noi lavoratori e lavoratrici che abbiamo deciso in massa di esprimere il nostro dissenso con una voce unica.

E’ il senso dello sciopero, inteso appunto come strumento con cui i lavoratori mettono insieme le loro forze e prendono una posizione unitaria.

Peccato che per la nostra azienda invece uno sciopero sia meritevole di essere trattato a male parole tramite un comunicato astioso e rabbioso affisso sulla saracinesca abbassata, un comunicato con cui fanno intendere a soci e clienti che la cooperativa è vittima e i lavoratori invece sono completamente impazziti tutto d’un colpo...

Non si domandano il perché di un’adesione così massiccia, ma ritengono invece molto più comodo trincerarsi dietro al concetto astruso che “non esiste in Italia un caso simile”.

Ma scendere sul piano del battibecco non ci interessa, soprattutto perché ciò che conta è esclusivamente la risposta che i dipendenti hanno dato. Una risposta compatta e forte che da sola dice più di mille parole.

Con lo sciopero di sabato abbiamo infatti lanciato un messaggio chiaro che è andato ben oltre i confini del nostro Iper.

Abbiamo fatto sapere alla città (e non solo) quali sono le nostre problematiche.

Abbiamo testimoniato che abbiamo fretta di raggiungere l’equiparazione con i nostri colleghi dei supermercati in tutte le questioni su cui sono avanti rispetto a noi.

Abbiamo detto a chiare lettere che se l’azienda non ha niente da concedere non può venire a chiedere maggiori vendite, maggiore produttività e maggiori aperture domenicali.

Abbiamo fatto notare che l’Iper va avanti e produce utili grazie a chi ci lavora, e che l’azienda deve essere consapevole che le legittime richieste dei dipendenti devono essere soddisfatte.

Abbiamo dato prova con la presenza in tantissimi nel piazzale per tutto il giorno che la protesta non era semplice astensione dal lavoro, ma che invece c’era voglia di partecipare attivamente.

Ma soprattutto abbiamo dimostrato che siamo andati in sciopero ognuno per la propria battaglia e allo stesso tempo per quella del collega, in un esempio di bellissima solidarietà reciproca che è la vera forza di un complesso di lavoratori che si propone di essere non semplice spettatore delle decisioni aziendali ma bensì protagonista primario il cui pensiero non può essere ignorato, artefice diretto del proprio destino in quanto pronto a lottare per ciò che gli spetta.

Ora resta da attendere. Siamo consapevoli che uno sciopero come quello di sabato possa causare un lasso di tempo in cui l’azienda riflette per decidere come comportarsi in seguito, ma noi ovviamente come Rsu ci attiveremo affinché questo periodo sia il più breve possibile.

D’altronde questa data di sciopero l’avremmo volentieri evitata anche noi se solo l’azienda avesse dimostrato un’apertura vera alle nostre richieste, ma alla luce della loro posizione è stato necessario porre un argine alla deriva in corso con cui pensano che sia normale chiederci più sacrifici senza concedere adeguate contropartite.

Di certo c’è che quando ci ripresenteremo al tavolo di dialogo lo faremo con un mandato fortissimo.

Perché sia chiaro, i lavoratori le conquiste le fanno grazie ad un operato sindacale che deve necessariamente trarre la sua forza dai lavoratori stessi.

In questo senso la nostra Rsu altro non è che 11 lavoratori che vanno a rappresentare tutti gli altri colleghi che li hanno democraticamente eletti, portando la loro voce.

Lo facciamo con orgoglio, ancora di più dopo lo sciopero di sabato.

La Rappresentanza Sindacale Unitaria

5 commenti:

  1. E'bello sapere che c'è un luogo dove i lavoratori sono uniti nella lotta!!!!

    Continuate così!!!

    Samuele

    Ipercoop Isonzo

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  2. Coordinamento Unicoop USB Lavoro Privato Laziovenerdì, 04 marzo, 2011

    Ci vediamo l'11 marzo a Roma, so strscione è già pronto

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  3. 11 marzo: sciopero generale del sindacalismo di base

    Venerdì 11 marzo 2011 Usb, Slai Cobas, Snater, Unicobas hanno indetto lo sciopero generale. Donne e uomini a migliaia attraverseranno Roma in corteo, portando la rabbia e le preoccupazioni crescenti del mondo del lavoro più o meno garantito. Parleranno di diritti negati, licenziamenti, peggioramento delle condizioni di lavoro, cassa integrazione, ricatti e disagi quotidiani che derivano da affitti e mutui difficili da pagare, tariffe in costante aumento, welfare e ammortizzatori sociali sempre più evanescenti.

    Le questioni che verranno sollevate con lo sciopero e la manifestazione riguardano milioni di persone, molte delle quali nemmeno hanno relazioni con le organizzazioni sindacali. La forte richiesta interna di mobilitarsi che ci ha spinto a proclamare la giornata di lotta dell'11 marzo prossimo, è la stessa che abbiamo visto esprimersi in questi mesi è lo stesso protagonismo degli studenti, dei precari, dei migranti, delle donne. Le stesse tensioni, la stessa voglia di difendersi attaccando.

    Negli ultimi tempi abbiamo incontrato spesso i conflitti metropolitani. Non solo ci è piaciuta questa contaminazione, ma abbiamo anche rafforzato i nostri percorsi, le nostre vertenze. Abbiamo imparato a fidarci, ad ascoltarci, a sforzarci di capire linguaggi diversi.

    Soprattutto mentre ci siamo mossi mischiati e meticci, non ci siamo confusi. Non ci siamo espressi come sommatoria e abbiamo lasciato che uno spazio più ampio e prezioso prendesse il posto di ciò che avevamo prodotto fino a quel momento nella forma sindacale classica.

    L'11 marzo vorremmo incontrare ancora tutto questo. Noi ci siamo mossi dentro necessità non più rinviabili e sulla spinta dei lavoratori e delle lavoratrici del pubblico impiego, della scuola, del lavoro privato, dei precari e delle precarie dei servizi o dei call center, della sanità o del trasporto pubblico. Consapevoli però che dentro questo paese c'è molto altro che partendo da una forte precarietà del presente si sta mobilitando per i diritti dei migranti, per i beni comuni, per il reddito, contro le devastazioni ambientali, per il diritto all'abitare, per una produzione culturale indipendente, per un sapere e una ricerca non subalterni alle logiche del profitto.

    Le città quasi quotidianamente sono invase da questo agitato mondo sociale che entra concretamente in conflitto con i signori della rendita, vera governance nel presente che viene.

    Il corteo sindacale che percorrerà le strade di Roma propone di vederci a Roma l'11 marzo, ognuno/a nelle forme autonomamente scelte per convergere in un imponente e sperimentale rendez-vous di massa. Un appuntamento da costruire sotto la pelle delle metropoli, dentro la rabbia precaria, verso una piazza meticcia, indipendente e libera.

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  4. La Rsu ha ricevuto una convocazione da parte dell’azienda per il giorno giovedì 10 marzo alle ore 16:30.

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  5. Comunicato della Rsu ipercoop Livorno sulla convocazione del 10/03


    Dopo lo sciopero di sabato 26 febbraio la Rsu dell’ipercoop di Livorno è
    stata invitata dalla Direzione di iper ad un incontro fissato per il
    10/03/2011, con ordine del giorno :

    - Andamento venduti iper al febbraio 2011,
    - Varie ed eventuali.

    Era presente la Direzione Relazioni Sindacali.
    Nell’incontro le Direzioni hanno informato la Rsu su :

    - l’andamento dell’iper nei mesi di gennaio e febbraio;
    - le giornate di sconto 20%
    - la decisione di introdurre a breve le “Casse Salvatempo +”
    - la decisione di effettuare spostamenti di personale che, a giorni,
    interesserà alcuni Addetti del No Food, la Decorazione e il Ricevimento
    Merci.

    L’informazione è stata esauriente e ha reso chiare la volontà delle
    Direzioni, anche se - confermando la propria condotta dall’inizio del 2011
    - le Direzioni non hanno fornito il Verbale dell’incontro.

    Opinione condivisa dalla Rsu è stata però che l’incontro sia stato
    impostato come mera trasmissione di informazioni dalle Direzioni alla Rsu,
    senza prevedere un vero confronto sulle implicazioni e le ricadute sul
    personale delle decisioni prese, presentate invece come già definite e
    prive di qualsiasi problematicità di competenza della Rsu stessa.
    Unanime è stato poi il nostro stupore per il fatto che non vi sia stato
    alcun riferimento ai temi che faticosamente si sono trascinati dall’inizio
    dell’anno e che - per i continui ed unilaterali rinvii a riunioni
    successive o addirittura a “tavoli” diversi da quello che vede presente
    la Rsu di Livorno - hanno alla fine portato allo sciopero deciso nelle
    assemblee del personale dell’iper.
    Solo al termine dell’esposizione fatta, e dopo l’esplicita
    sollecitazione (o “suggerimento”!) della Rsu, ci siamo dovuti
    accontentare di una vaga “presa d’atto”, da parte delle Direzioni
    presenti, della nostra ovvia volontà di dar vita a nuovi incontri sulle
    problematiche rimaste in sospeso, e dell’ennesimo rinvio per una risposta
    più articolata (senza nemmeno un termine preciso).

    Nonostante l’alta partecipazione dei lavoratori dell’iper allo sciopero
    del 26 febbraio l’atteggiamento delle Direzioni verso il confronto con la
    Rsu non appare mutato nella sostanza.
    La sgradevole percezione che si è avuta durante tutti gli incontri del 2011
    si è riproposta ed è quella che proprio a Livorno la Cooperativa voglia in
    sostanza evitare quanto più le è possibile il confronto con una Rsu che ha
    invece posto all'attenzione questioni fondamentali che non possono essere
    rinviate ulteriormente.

    Quest’ultimo incontro, in particolare, ha ulteriormente evidenziato come
    mentre dal lato Commerciale la Cooperativa continua a introdurre modifiche
    all’organizzazione del lavoro dell’iper limitandosi a “trasmettere”
    decisioni già prese (discostandosi ampiamente dall’ultimo modello
    “ufficialmente” condiviso con i lavoratori ed i Sindacati), dal lato
    delle Relazioni Sindacali si evita di aprire un confronto su tali
    riorganizzazioni o addirittura si nega esplicitamente la competenza della
    Rsu sulle modifiche così apportate alle condizioni di lavoro all’interno
    dell’iper.

    15/03/2011

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