sabato 26 febbraio 2011

LA REPLICA DELLA RSU AL COMUNICATO AZIENDALE

Come Rsu ci sentiamo in dovere di replicare alla posizione sullo sciopero di oggi espressa dalla Direzione del Personale tramite un comunicato distribuito ieri tra i lavoratori dell’ipermercato.

Per l’azienda è “grave” la nostra decisione, per noi ovviamente è invece pesante che la Direzione si scagli contro uno sciopero che altro non è che la legittima forma di protesta di chi non ritiene accettabili determinate condizioni. Lo sciopero è un mezzo a disposizione dei dipendenti, che ogni volta Unicoop Tirreno cerchi di criminalizzarlo (è già successo spesso in passato, fra l’altro contro scioperi indetti da sigle diverse) ci sembra, questo sì, molto grave.

L’azienda dice che il confronto non è chiuso, ma quando si è costretti ad assistere a continui rinvii che non portano nessun avanzamento è normale che si arrivi a queste conseguenze. Quella di allungare i tempi a dismisura è una tattica studiata per non dare risposte, nella speranza che i lavoratori magari si stanchino e si rassegnino, in questo caso invece i lavoratori attendevano fiduciosi il responso di questa trattativa ma sono rimasti delusi. Ulteriore prova della nostra pazienza sta nel fatto che l’anno scorso la trattativa più o meno sugli stessi argomenti si concluse a metà gennaio, mentre in questo caso siamo arrivati a fine febbraio senza ottenere niente se non fumosi rinvii ad altre date e neanche uno spiraglio minimo per le nostre richieste. Fino all’ultimo momento dell’ultimo giorno utile abbiamo provato a far capire alla Direzione che serviva un’apertura almeno minima sui contenuti intanto per aggiornarci ad altra data, ma purtroppo senza esito.

Per quanto riguarda il passaggio sulla produttività poi è emblematico come l’azienda non comprenda che il problema sta proprio lì. Chiedere più vendite con meno ore di lavoro a disposizione significa semplicemente spremere di più i lavoratori. “Allineare l’Iper di Livorno alla Rete di vendita” - come scrivono nel comunicato – vuol dire equipararlo ai supermercati (visto che tra tutti gli iper di Unicoop Tirreno siamo già di gran lunga al primo posto sul dato della produttività), quando tutti sanno che l’organizzazione del lavoro fra un super e un iper è completamente diversa. Curioso poi che si chieda agli iper di “allinearsi” agli altri canali quando invece su diritti, salari, maggiorazioni del lavoro festivo, inquadramenti, pause, stabilità dei contratti, i nostri colleghi dei supermercati sono anni luce avanti a noi, e all’orizzonte non si vede nessun margine di equiparazione. In altre parole ciò che chiediamo è semplice: allineiamo le condizioni dei lavoratori, e poi si può discutere sull’allineamento della produttività!

Sulla questione degli organigrammi e delle professionalità tralasciamo ogni commento, visto che anche su questo i rinvii si sprecano da mesi e mesi, e che al momento del dunque sul riconoscimento di alcune indennità l’azienda ha rimandato ancora una volta a un tavolo nazionale (al quale la nostra Rsu sembra non essere ben accetta…), sviando per quanto riguarda il nostro punto vendita su un misterioso “confronto su progetti sperimentali in materia di organizzazione del lavoro con verifiche mensili e semestrali”. Della serie: un lungo concetto per dire niente.

Il finale del comunicato aziendale tocca poi l’assurdo, visto che si parla di 40 estensioni orarie ai part-time come se fosse una concessione aziendale di quest’anno. Tutti sanno invece che quelle estensioni orarie facevano parte della trattativa dell’anno scorso, e che era già stato previsto che in caso di aperture domenicali confermate o aumentate sarebbero state trasformate a tempo indeterminato. In questo caso si mette scorrettamente a credito della trattativa di quest’anno un qualcosa già concesso l’anno scorso, e oltretutto si omette il delicato passaggio sull’introduzione (per la prima volta a tempo indeterminato) della verticalità oraria dei part-time in estensione oraria.

Infine il passaggio sul fatto che la nostra decisione di scioperare rischierebbe di mettere in discussione il confronto avviato. E’ una velata minaccia che rifiutiamo categoricamente di ricevere, visto che ovunque gli scioperi hanno lo scopo di riaprire il dialogo sulla base di contenuti diversi e al fine di ricercare un accordo che soddisfi (intanto almeno in parte) le richieste dei lavoratori.

La Rsu Ipercoop Livorno

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