venerdì 19 ottobre 2012

Ignorata la nostra richiesta d'incontro sulla quota per le domeniche

Dopo la nostra richiesta del 3 settembre scorso, nella quale chiedevamo all’azienda un incontro sulla questione della quota oraria per il lavoro domenicale e festivo, la Direzione ha presentato per la data odierna una convocazione avente all’ordine del giorno altri argomenti. Come a dire: ok grazie, ma parliamo d'altro. Un atteggiamento inammissibile.

Questa mattina abbiamo quindi deciso di presentarci prima dell’incontro per chiedere se comunque avremmo parlato della nostra richiesta. Di fronte alla risposta negativa dell’azienda, come componente Usb della Rsu, abbiamo deciso di non presenziare all’incontro. Perché dovremmo infatti accettare di parlare solo degli argomenti che vogliono loro, mentre loro ritengono i nostri solo carta straccia?

Riteniamo inaccettabile che l’azienda decida di ignorare totalmente noi, e soprattutto i lavoratori dell’iper, su una questione importante come quella della quota oraria per le domeniche e i festivi, ad oggi ancora ferma a 1,20 euro per i dipendenti degli ipermercati contro i 3,60 di quelli dei supermercati.

Ormai da anni l’azienda è barricata dietro al concetto che la questione della quota oraria è legata alla contrattazione per l’integrativo, ma tutti sappiamo che questo è scaduto dal 31 dicembre 2009, non si hanno notizie del suo rinnovo e le richieste provenienti da Usb in tal senso non vengono neanche prese in considerazione dall’Ufficio Relazioni sindacali di Unicoop Tirreno.
Il risultato è che ogni anno la nostra quota oraria rimane ferma e nel frattempo le aperture domenicali e festive aumentano sempre di più.

Ovviamente ciò che ci preoccupa non è solo la quota oraria, ma anche gli scenari che ci troveremo di fronte nel futuro prossimo, in primis l’aumento ulteriore delle aperture domenicali e festive nell’anno 2013, l’incremento aggiuntivo della produttività (vendere di più con meno ore per i lavoratori), il destino di part-time e precari, l’organizzazione dei turni, le rotazioni sulle domeniche, le condizioni di lavoro conseguenti ai progetti di “efficientamento” sui quali da altri negozi ci arrivano notizie per niente rassicuranti.

Possiamo tranquillamente affermare che ci siamo stancati di sentirci dire che l’azienda è in crisi e sono necessari dei sacrifici. O meglio, ci siamo stancati di sentirci dire che questi sacrifici dobbiamo farli solo noi lavoratori, che di questa crisi non siamo responsabili e che anzi da anni fatichiamo per risolverla ricevendo in cambio buste paga magrissime. Noi siamo pronti a fare il nostro dovere, ma vogliamo avere ciò che meritiamo.

Al momento le nostre idee sono molto distanti da quelle dell’azienda, ma il nostro senso di responsabilità ci porta a sperare che si possa giungere nelle prossime settimane a posizioni almeno minimamente condivisibili. Auspichiamo che il senso di responsabilità sia presente anche da parte aziendale, rivalutando le loro attuali convinzioni.


La componente Usb della Rsu Ipercoop Livorno

Livorno, venerdì 19 ottobre 2012

4 commenti:

  1. E quindi? Staremo a guardare?...o aspettiamo che ci convochino nel 2056?

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  2. Quando mai siamo rimasti a guardare?

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  3. Non siate arrendevoli come la Cgil. Intanto oggi sono stati chiesti straordinari a persone che non si erano segnate per il 1 novembre. E' contrattualmente regolare? Ci sono già le domeniche ora non siamo più nemmeno liberi di decidere di passare una festività a casa?
    Cassiera disperata

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  4. Non è assolutamente regolare. Lavorare nei festivi è facoltativo, come sempre è stato, quindi chi non vuole lavorare non lavora. Fra l'altro basta leggere i verbali usciti nei mesi scorsi (sono anche qui sul nostro blog) in cui in occasione di precedenti festivi era la Direzione stessa che riconosceva esplicitamente la FACOLTATIVITA'. Ovviamente il primo novembre non fa differenza.

    Diciamolo a chiunque avesse ancora (dopo anni) dei dubbi.

    "Arrendevoli" è una parola di cui non conosciamo il significato, soprattutto su un argomento per noi fondamentale come quello del lavoro festivo.

    NON ABBASSIAMO LA TESTA E FACCIAMO VALERE I NOSTRI DIRITTI.

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