sabato 30 marzo 2013

Pericolosissima sentenza del Giudice del Lavoro di Livorno



Apprendiamo la notizia del respingimento del ricorso da noi presentato per l'utilizzo del "lavoro comandato" da parte di Unicoop Tirreno in occasione dello sciopero dello scorso 31 dicembre. In questa breve nota non possiamo compiere un'analisi esaustiva perché non abbiamo in mano le motivazioni di questa sentenza (le avremo martedì, a causa delle festività pasquali), quindi ci limitiamo ad esprimere la nostra preoccupazione per quella che potrebbe diventare una pronuncia drammaticamente storica nel diritto del lavoro italiano.
L'individuazione dei lavoratori "comandati" (ossia quelli ai quali l'azienda aveva deciso di proibire il diritto di sciopero) era infatti una cosa provata in quanto messa per scritto dall'azienda nonché annunciata sui giornali dall'azienda stessa nei giorni precedenti allo sciopero, quindi non era in discussione. Al punto che l'azienda, nella sua memoria difensiva (di cui abbiamo copia da mostrare a chiunque ce la chiederà), l'ammetteva senza mezzi termini e parlava (a pagina 5) di "prassi da sempre consolidata e condivisa dalle organizzazioni sindacali, che abitualmente addirittura sottoscrivono per accettazione le liste dei dipendenti disponibili a garantire tali servizi", di (a pagina 11) delegati Rsu Ipercoop di Cgil e Uil che "hanno riferito al direttore del punto vendita di comprendere tali esigenze e di non avere niente in contrario", e ancora (a pagina 15) di "prassi consolidata e condivisa dalla totalità delle altre sigle sindacali". E' chiaro che tra queste organizzazioni sindacali non c'è Usb, il loro nome è Cgil-Cisl-Uil, e adesso vedremo se smentiranno o confermeranno ciò che ha detto l'azienda, ossia che da sempre sottoscrivono le liste dei lavoratori comandati in occasione degli scioperi. Delle due l'una: o confermano (e in questo caso la pesantezza del loro operato sindacale si commenterebbe da sola), o smentiscono (e allora l'azienda avrebbe vinto usando argomentazioni false).

Chiudiamo rimandando, come detto, all'uscita delle motivazioni, quando scriveremo un nostro comunicato in cui analizzeremo uno per uno i passaggi di questa sentenza. Intanto comunichiamo che andremo ovviamente appello, perché questa pronuncia può costituire un precedente devastante per il diritto di sciopero di tutti i lavoratori, e quindi riteniamo necessario che si esprima anche un altro giudice.
In ogni caso, anche davanti a questa sconfitta, confermiamo che non ci siamo pentiti di aver fatto ricorso e che lo rifaremmo altre cento volte. Continuiamo il nostro cammino a testa alta, perché abbiamo comunque provato a difendere il diritto di sciopero di tutti i lavoratori. Ne siamo orgogliosi.

Coordinamento Usb Unicoop Tirreno Livorno

30 marzo 2013

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